Nota del consigliere comunale di Voce Siciliana, Alessandro Patti, che riceviamo e pubblichiamo

Tanto tuonò che piovve.
Apprendo dagli organi di stampa che il Direttore Generale della Fondazione Teatro L. Pirandello – Valle dei Templi, Prof. Massimo Muglia, avrebbe polemicamente deciso di rimettere il mandato nelle mani del Presidente del CdA (leggasi il Sindaco), dopo aver apertamente parlato di eccessivi “condizionamenti politici” nonché di “ostacoli frapposti da una certa mentalità”.
Il Direttore Muglia ha altresì puntato il dito contro l’irrazionale ed antieconomico utilizzo del personale comunale addetto al Teatro.
Il Sindaco Zambuto, dal suo canto, più volte sollecitato ad esprimersi intorno all’utilità della Fondazione rispetto alla precedente gestione diretta del Teatro da parte del Comune, ha altrettante volte risposto di aver supinamente rispettato la volontà a suo tempo espressa dal Consiglio Comunale, limitandosi a renderne esecutivo il deliberato.
Nell’ormai lontano mese di Settembre 2012, allorchè provammo vanamente a discutere di “spending review” in salsa agrigentina, al fine di limitare i danni dello spauracchio dell’aumento dei tributi locali al massimo, avevo sollecitato un dibattito consiliare, finalizzato a discutere dell’opportunità del mantenimento in funzione della Fondazione. Per una sfortunata coincidenza, di lì a poco una bufera giudiziaria indusse tutti quanti ad una maggiore cautela, nell’attesa che la Giustizia facesse il suo corso.
Adesso, a maggior ragione alla luce della recente sortita del Direttore Muglia, è giunto il momento in cui la Politica si riappropri delle sue prerogative e competenze.
In quest’ottica il 19 Febbraio scorso, insieme ai colleghi di gruppo Cicero e Gramaglia, avevo profeticamente invitato il Presidente del Consiglio Comunale a sollecitare la Fondazione affinchè trasmettesse al Consiglio, così come previsto dallo Statuto, copia di tutti i bilanci approvati dalla stessa, in vista di un dibattito consiliare. Immediatamente, ed in pari data, il Presidente Trupia formalizzò tale richiesta al Presidente della Fondazione. Ad oggi, nonostante un secondo e formale sollecito, risalente al 25 Marzo u.s., la richiesta è stata totalmente ignorata.
Non mi rimane che invitare per l’ennesima volta il Sindaco ad evadere la formale richiesta, affinchè il Consiglio Comunale – alla cui volontà egli dichiara di allinearsi supinamente – compia le valutazioni del caso.