Il prossimo 7 aprile 2018, in piazzetta Signurara a San Biagio Platani, sarà presentato il liro di Eduardo Cicala “Gli Archi di Pasqua di San Biagio Platani”.

Un’opera che racconta, con gli scatti realizzati dal fotografo agrigentino, la centenaria tradizione di una festa unica al mondo, esempio emblematico di esaltazione della fantasia e della creatività artistica popolare.

Un volume che vuole essere, un vero e proprio omaggio alla terra di Sicilia, vista e rappresentata dalle antiche e nobilissime tradizioni sambiagesi. Un progetto editoriale della SiKana Progetti d’Arte che vuol mettere in risalto la tradizione religiosa e la creatività artistica popolare di una delle manifestazioni pasquali più interessanti e affascinanti della Sicilia: Gli Archi di Pasqua di San Biagio Platani.

In Sicilia si conserva un’antica tradizione legata al mito di Cerere attraverso il simbolismo delle forme. In molti paesi, in occasione di alcune feste tradizionali, si fanno i “cuddura” di pane a forma di cerchio che simboleggiano la Madonna e la donna in genere. Il pane è quindi l’elemento che assume una pluralità di figurazioni che dalle mani esperte delle donne sanbiagesi raggiunge esiti di estrema raffinatezza artistica. In una singolare cornice scenografica strabiliante ogni anno a San Biagio Platani, in occasione della Santa Pasqua, si rinnova un’antica usanza dove il pane, frutto del duro lavoro nei campi, è l’elemento decorativo essenziale dei famosi Archi di Pasqua. Gli “archi trionfali” eretti in occasione di eventi festivi costituiscono gli apparati decorativi più utilizzati che rappresentano un chiaro richiamo di epoca barocca e s’inseriscono prepotentemente tra le costruzioni civili scompaginando talvolta la stessa architettura urbana.

“Questa pubblicazione – spiega l’autore – si pone l’obiettivo di promuovere e valorizzare l’antica tradizione degli Archi di Pasqua che coinvolge non solo artisti locali come Carmelo Navarra e Salvatore Virone, ma l’intera popoloazione che lavorando in simbiosi con architetti e ingegneri appartenenti alle storiche confraternite dei “Madunnara” e “Signurara”, riescono a realizzare strutture e manufatti di grandissimo pregio”.