Una città che ha dato i  natali ad Empedocle e a Pirandello, che è stata definita da Pindaro come “la più bella città dei mortali”, dove ha studiato fra gli altri Andrea Camilleri, descritta in vari modi, in alcuni dei propri libri, da Simonetta Agnello Hornby e da Maurizio De Giovanni, splendore indelebile della cultura greca prima e poi romana, non può non essere designata come la CAPITALE DELLA CULTURA 2020.

Agrigento con il suo centro storico in parte medievale, che ha anche sorpreso Marcello Simoni scrittore  vincitore del 60° Premio Bancarella e grande esperto di Storia Medievale, fa comprendere che ha una storia piena di cultura che abbraccia tutti i secoli.

Ad Agrigento, più e meglio di altre città, si è creato, nel corso dei secoli, un connubio perfetto tra archeologia, letteratura, pittura e musica, tutti insieme compongono la cultura di un popolo.

Per questo motivo il S.I.L. (Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai) SICILIA ,di cui io ne sono il Coordinatore Regionale, appoggia la candidatura di Agrigento a CAPITALE DELLA CULTURA 2020.