Il nuovo numero di “Sette”, il settimanale del Corriere della Sera, da oggi in edicola, riserva un intero servizio ad Agrigento e alla sua candidatura a Capitale italiana della Cultura per il 2020.
Nel servizio di Felice Cavallaro sono spiegate le ragioni che hanno indotto l’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Lillo Firetto a partecipare al concorso per un titolo che ricorre nel 2020: l’anno in cui la città celebrerà 2600 anni dalla sua fondazione. La partecipazione al bando del ministero ai Beni Culturali è quindi per Agrigento un modo per attribuire un valore al programma delle celebrazioni: la città dovrà mostrare la capacità di produrre Cultura e di promuovere la sua destinazione per un turismo culturale e sostenibile. Esiste già un programma di massima degli eventi, che è inserito nel dossier di candidatura e che non intende essere puramente auto-celebrativo. Sono stati infatti già attivati una serie di strumenti, quali il servizio “whatsapp Agrigento2020” e la Consulta delle Associazioni. Nell’articolo di Cavallaro, tra l’altro, si legge: “Partire dall’estremo sud d’Europa è la sfida, ma è anche la certezza che nella città che generò illustri pilastri del Sapere, da Empedocle a Pirandello, si possa immaginare il destino del nostro patrimonio materiale e immateriale nelle mani delle generazioni future”.