Natale è speranza, Natale è allegria, Natale è …..il Dolce Presepe di San Giacomo ad Agrigento.

Già ancor oggi, nonostante siano passati più di trentacinque anni dal suo esordio, il tradizionale Presepe

del centro storico della città di Girgenti, unico nel suo genere, è in fase di allestimento con alcune innovazioni per renderlo sempre più attuale, particolare e realistico..

Infatti quest’anno il parroco dell’Unità Pastorale, Don Enzo Sazio, ha voluto che nello stesso venissero rappresentati più parti della nostra città : il centro storico con i suoi cortili, la sua bellezza trascurata, il disagio di tante famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, e la magnifica valle dei templi.

E quindi all’opera ragazzi, signore,signori….. che dai primi giorni del mese di novembre ci ritroviamo nei locali della Chiesa settecentesca, dove si è attrezzato un laboratorio, con cucina, bombola di gas, grembiule e guanti. Gli attrezzi, cutter e tanta, ma tanta, fantasia e pazienza.

Si inizia con le casette agognato “premio” per i bimbi e si prosegue con la realizzazione dei pastori, la sacra famiglia, le pecorelle e quindi la chiesa di San Giacomo, che nel Dolce Presepe non deve mancare, il tempio dei Dioscuri, il castello, le barche, il mulino, l’osteria ed il panificio.

Quest’ anno sono stati riprodotti anche il tempio della Concordia e il tempio di Ercole, la fontana di Bonamorone, la chiesa di San Giuseppe e di San Domenico (per completare l’Unità Pastorale).

“E vi sono altri miniature ancora in campo – dice Francesca Palumbo, una delle organizzatrici -, ma per non rovinare la sorpresa, vi invitiamo a visitare il Dolce Presepe, dal prossimo 31 dicembre sino al 6 gennaio 2017”.

Il lavoro è tanto e richiede, come già sottolineato, molta accuratezza, specialmente per le riproduzioni, così come la deposizione nella scenografia, che viene montata in chiesa in diversi giorni. Ma vedere nel viso dei bimbi e degli anziani la gioia, certamente si viene ripagati dai sacrifici fatti.

Inoltre, anche in termini economici, il Dolce Presepe ha il suo peso, che viene però alleviato sia da commercianti e dai parrocchiani, che contribuiscono sempre con generosità, al fine di continuare la consolidata tradizione.