“Dobbiamo ammettere che siamo degli ingenui. Pensavamo che il rifacimento di Piazza Lena avrebbe di colpo cancellato le “nostre” vecchie abitudini, invece ad Agrigento ancora per molto occorrerà utilizzare metodi coercitivi per educare i cittadini”.

Lo dichiara l’architetto ambientalista Daniele Gucciardo, intervenendo su quanto avviene nella piazza recentemente riqualificata dal Comune di Agrigento.

“Su Facebook, Whatsapp ecc. – spiega Gucciardo – è un rimbalzo continuo di foto che segnalano l’indecente presenza di automobili parcheggiate sul “chianu Lena” in maniera ordinatamente anarchica, infatti tra un “masso a visione multipla” e un altro trovano spazio auto parcheggiate “a pettine” e sulla pavimentazione sono ben evidenti i segni lasciati dai copertoni (come si può vedere anche dalla foto allegata).
L’artista Silvio Benedetto non sapeva, quando ha scolpito queste rozze pietre, che il “dinamismo cosmico del pensiero di Empedocle” include per i discendenti dei concittadini del filosofo, che le opere d’arte possano mutare il loro significato in base alle funzioni che ad esse si assegnano: non più rappresentazione di acqua, aria, terra e fuoco, ma elementi decorativi per la delimitazione di stalli per automobili. E’ chiaro che Piazza Lena non è stata scambiata dai fruitori automuniti come un drive-in, in cui seduti in automobile si fruisce dell’arte, perché in auto non c’è rimasto nessuno seduto. Per quanto discutibile sia la resa e il livello artistico dell’intervento di Silvio Benedetto questa piazza merita rispetto e deve tornare pienamente pedonale che non vuol dire trattata coi piedi.
Invitiamo l’Amministrazione comunale a provvedere ad installare dei dissuasori all’ingresso della piazza e a controllare il rispetto del divieto di sosta” conclude Gucciardo.