”Un’altra strage, altri disperati che trovano la morte nel canale di Sicilia. Un fenomeno che si conosce e di fronte al quale la politica non sa e forse non vuole dare risposte. E oggi accade che i passeggeri di tre gommoni, partiti dalle coste della Libia nonostante un mare forza sette con venti a 35 nodi, vengano a morire assiderati di fronte alle coste italiane. E’ la prima strage nel canale di Sicilia del 2015. Quale progresso si e’ avuto dal passaggio delle operazioni?”. Cosi’ Michele Cimino (Pdr). ”Ieri Mare Nostrum, oggi Tritum, ma la sostanza non cambia. Nessun aiuto concreto dalla Unione Europea, e questo, per tanti siciliani alle prese con questo fenomeno, e’ ulteriore motivo si sfiducia nelle istituzioni europee. I viaggi di questi disperati non si fermano – dice Cimino – La realta’ e’ che dalla Libia si continua a partire. Le stime ufficiali di Frontex, la polizia di frontiera europea parlano di 270.000 irregolari entrati in Europa nel 2014. Di questi, 170.000 sono arrivati in Italia. Dal primo gennaio ad oggi, sono arrivati 3.800 profughi. Il Viminale rivela, e’ triste ammetterlo, la propria incapacita’ nel gestire a livello politico e umanitario questa tragedia. Nessuna efficace interlocuzione diplomatica con i Paesi interessati e nessun dialogo concreto con l’Unione Europea. Si accertino le responsabilita’ politiche di questo disastro a puntate. Inaccettabile l’abbandono in cui versa Lampedusa, lasciata sola a fronteggiare una emergenza continua”.