di Margherita Biondo – Una poesia di Ignazio Buttitta, recitata dalla calda voce di Salvatore Di Salvo, ha aperto il concerto dei TerrAccuttizZ che ieri sera, sabato 16 agosto, hanno piacevolmente stupito i numerosi spettatori intervenuti alla manifestazione per la maggior parte con l’intento di trascorrere un sabato sera diverso pur non conoscendo il gruppo in questione. Nell’incantevole scenario della Valle, ai piedi del Tempio di Giunone, sulle note di un sound coinvolgente alcuni dei presenti hanno persino abbandonato le sedie per concedersi al ballo, lasciandosi appassionare dalle melodie di una musica proveniente da diverse regioni e da diverse esperienze di vita ma con l’unico denominatore del genere popolare. TerraAccuttizZ nasce infatti dall’esperienza di musica popolare suonata dal vivo in Piazza dei Cavalieri a Pisa, divenuta luogo di riferimento della musica etno-popolare. La diversa provenienza geografica dei componenti della formazione ha dato prova del bagaglio culturale, strumentale e melodico del gruppo composto dagli agrigentini Angelo Montalbano (chitarra acustica e voce), Mimmo Montalbano (clarinetto, basso, flauti di canna e voce), Nico Balletti (fisarmonica e pianoforte) nonché da Gabriele De Blasio (tamburi a cornice, percussioni e voce) di Benevento e dalla cantante Cristina Otera di Milazzo che ha dato prova delle proprie capacità canore affascinando i presenti sia con la voce che con una seducente gestualità accompagnata dall’uso di nacchere e tamburelli. Le diverse esperienze musicali dei componenti si sono fuse armonicamente negli arrangiamenti dei grandi classici della musica popolare in un mix esplosivo di ritmo, melodia e coralità che si è manifestato nella sua pienezza sia nel rifacimento di brani di Domenico Modugno e di Andrea Parodi che in brani inediti da cui è emersa in maniera prorompente l’influenza della sonorità mediterranea, del latin jazz e della world music. Il tutto sul tema del matrimonio (u matrimoniu) nel sud Italia dove la musica popolare acquisisce un’accezione propria e l’amore diventa elemento trainante e strumento di supporto dell’attività narrativa che non si limita all’amore per la propria bella ma che riguarda anche la rivalità nel corteggiamento, la tragicità nei sentimenti, le tecniche di conquista della donna amata. Tale insieme di elementi viene poi condito da un mistico alone di poesia e dall’ironia delle parole con cui si riesce a far sorridere e a fare innamorare. “U matrimoniu” diventa, quindi, incontro, unione di lingue, suoni e culture diverse che convogliano nell’unico tema dell’amore. Calore e poesia vengono espressi attraverso il dialetto che accompagna la musica di ogni popolo e che nel popolo stesso individua la propria epifania e la propria essenza. I TerrAccuttizZ hanno espresso la loro passione e la loro professionalità nella Valle dei Templi con musiche, parole e sentimenti quali mezzi di valorizzazione della cultura promossa dal Parco Archeologico Valle dei Templi, diretto dall’architetto Giuseppe Parello. La serata si é conclusa con la richiesta del bis concesso al pubblico con una vivace e prorompente “Tammurriata nera”.