Agrigento, per due giorni, al centro del dibattito ordinistico degli Ingegneri siciliani e non solo.
Nella città dei Templi, nella splendida cornice dell’hotel “Villa Atena” ieri e oggi, si sono riuniti infatti la Consulta degli Ordini degli Ingegneri provinciali siciliani e l’Assise regionale, con la qualificata presenza di componenti del Consiglio nazionale e, anche, del Consiglio della regione Lombardia.
“E’ un ritorno gradito il nostro – spiega il presidente della Consulta siciliana Giuseppe Margiotta – che è anche la misura di come si sia raggiunta un’importante intesa con l’Ordine di Agrigento. Per noi riunire i nove ordini siciliani e quindi i 21.400 iscritti di Sicilia è un momento particolare. La crisi, che sembra aver allentato la propria morsa su altri settori è ancora viva nel campo delle costruzioni. L’interlocuzione con il nuovo Governo regionale rappresenta per noi, in questo e altri settori, una speranza per il futuro dopo anni di interlocuzione episodica e contradditoria”.
“La terra di Sicilia ha tradizioni importanti – ha spiegato il segretario del Consiglio nazionale degli Ingegneri, Angelo Valsecchi -. Oggi siamo ad Agrigento e vedere le bellezze che i nostri avi hanno costruito e che ci fanno capire quanto sia sempre stato importante il ruolo degli ingegneri ma soprattutto quanto è importante avere una tecnica e una competenza che possano migliorare anche questa regione. Il Consiglio nazionale sta lavorando per trovare delle soluzioni nella convinzione che se rimettiamo in moto il sistema riusciremo a fare crescere questo territorio e questo Paese”.
“La Sicilia è stata sempre laboratorio politico, ma anche terra di confronto su temi che poi hanno avuto una ripercussione nazionale – spiega il consigliere nazionale Gaetano Fede -. L’auspicio della Consulta è che il nuovo Governo regionale e quello nazionale possano dare risposte al di là del colore politico. Le professioni tecniche, soprattutto gli ingegneri, soffrono ovviamente del fatto che il sistema paese è attualmente fermo. Eppure gli strumenti ci sono. Uno dei temi sui quali ci siamo confrontati anche in questa due giorni ad Agrigento è quello di riportare l’attenzione sul fondo di rotazione per la progettazione, che potrebbe risolvere molti problemi, fornendo alle amministrazioni pubbliche le risorse necessarie a dotarsi di progetti per la realizzazione di opere che poi hanno evidentemente una ricaduta sulla collettività”.
“L’Ordine degli Ingegneri di Agrigento – spiega il presidente provinciale Alberto Avenia – può contare oggi su una squadra compatta. Questa coesione consente di poterci proporre a livello locale e nazionale con credibilità, riuscendo ad avere, ad esempio, importanti riscontri come questa due giorni agrigentini, con qualificatissime presenze. E’ un momento di unione degli ingegneri, di confronto e scambio di idee, anche di scontro, se si vuole, che però ci permette di crescere e coalizzare le forze per migliorare la professione a livello locale e nazionale”.
Sempre ad Agrigento si è svolta stamattina una riunione della consulta regionale degli Ingegneri Juniores, di cui è coordinatore l’ingegnere Vito Agosta. Al centro della seduta i temi, di scottante attualità, delle lauree professionalizzanti. Al dibattito ha partecipato il consigliere Gaetano Fede, il quale si farà carico di rappresentare le istanze evidenziate al Cni.