L’Akragas è molto vicina al baratro. Manca ancora qualche dettaglio e qualche spiraglio di salvezza resta. Probabilmente non per questa società ma per il calcio agrigentino.

La situazione è nota da tempo: la trattativa con l’imprenditore Karimouee si è ormai arenata a causa dei noti problemi internazionali che coinvolgono l’Iran nei rapporti con i Paesi occidentali. L’attuale proprietà, o comunque chi ha lavorato per portare la trattativa a termine, ha per tanto tempo sbandierato la “buona novella”: l’accordo si farà! Salvo poi impattare contro la realtà che – probabilmente – era ipotizzabile già da quando si iniziò a parlare. Gli iraniani non possono trattare con l’Italia e figuriamoci se possono trattare con l’Akragas.

Questo è il problema. Lo “sbandieramento” della “quasi definizione” della trattativa, ha di fatto tenuto ben lontani altri eventuali operatori interessati. Ed oggi il nodo (e che nodo!) viene al pettine. Con Karimouee e Ahmid, il gancio, non si può addivenire ad una soluzione in tempi brevi e la strada per la messa in liquidazione della società è spianata. Nessuno dei soci ha intenzione di portare avanti una zattera alla deriva sebbene ultimamente, sia stato lanciato qualche messaggio del tipo “non siamo messi così male”.

Ne ha parlato il DS Russello al quotidiano “La Sicilia” affermando che, grazie all’oculata gestione dell’ultimo periodo di stagione, ad oggi la società avrebbe circa 470 mila euro di debiti.

Una cifra non trascendentale ma che qualcuno deve pagare e che Alessi e Giavarini non intendono onerare.

Quali potrebbero essere gli scenari? Quello più concreto è il cosiddetto “fallimento“, o comunque la messa in liquidazione della società e la sparizione del calcio agrigentino.

Un altro scenario sarebbe rappresentato dalla richiesta di iscrizione di una nuova società al campionato di Serie D, quello che spetta di diritto alla città di Agrigento, il campionato in cui l’Akragas dovrebbe giocare. In questo caso dovrebbe esserci anche un “passaggio” politico. Dovrebbe scendere in campo anche il sindaco Firetto che dovrebbe presentare una richiesta ufficiale alla Federazione Italiana Gioco Calcio.

Questa soluzione potrebbe essere quella migliore, l’avvocato Caponnetto o chi per lui dovrebbe provare a ricucire i rapporti con i tanti presunti “imprenditori interessati all’Akragas”.

Un’impresa non impossibile e forse, chissà, qualcuno si sta già muovendo. Ma siamo nel campo dei sogni: la realtà, adesso è molto più dura.

 

Ecco il testo del comunicato della società.

La Società Akragas Città dei Templi, con riferimento alle note problematiche societarie ed alle trattative degli ultimi mesi con la holding iraniana, comunica a tutti gli sportivi, alle autorità istituzionali e alla città intera, che a causa dell’interruzione della trattativa con il Dr. Karimouee dovuta alle note problematiche internazionali che coinvolgono l’Iran, ad oggi non vi sono in atto altre interlocuzioni con soggetti interessati a rilevare il club.

Poiché, come a tutti noto, i soci del club già da tempo hanno manifestato l’intenzione di non continuare in questo percorso societario e sportivo (a partire dal socio di maggioranza che già da un anno a questa parte ha pubblicamente dichiarato il suo disinteresse soprattutto dal punto di vista economico) e poiché le sorti del club, nell’ultima stagione sportiva, sono state rette, tra mille difficoltà non solo economiche, solo ed esclusivamente dal Presidente Alessi, il quale ha onorato fino a quando ha potuto tutti gli impegni economici, anche quelli derivanti dai debiti contratti durante l’amministrazione della società negli anni passati da parte di altri, è quindi impensabile per lo stesso continuare da solo una avventura sportiva in qualsiasi categoria.

Alla luce di quanto sopra esposto, perdurando le problematiche per la cessione del club al Dr. Karimouee, e non presentandosi nessun soggetto interessato a rilevare la società, quest’ultima non avrà nessuna possibilità di iscriversi né al prossimo campionato di Serie D né ad un’altra categoria inferiore.

Si fa presente che a tutt’oggi la situazione debitoria del club non è assolutamente “disastrosa” come qualcuno ha millantato senza avere la minima cognizione della reale situazione e, come riportato nei giorni scorsi dal Ds Russello, la situazione debitoria non è per niente pesante per un club professionistico e neanche proibitiva per chi abbia serie intenzioni di investire nel mondo del calcio. A tal proposito, siamo disponibili in qualsiasi momento a confrontarci, carte alla mano, con chiunque abbia un reale interesse a non far sparire il calcio ad Agrigento.

Il problema è proprio che, purtroppo, nella nostra città e Provincia, non ci sia nessun imprenditore, politico o amministratore pubblico cui interessi investire nel calcio e, ancora più grave, cui interessino le sorti dell’Akragas.

Questa società comunica infine che, perdurando questo stato di cose, e in assenza di sostanziali novità in merito al subentro di nuova proprietà o altro, entro il giorno 13 luglio p.v., nostro malgrado, provvederemo a porre in essere tutti gli adempimenti di legge previsti dal codice civile, per primo la comunicazione di scioglimento della società e la relativa messa in liquidazione.

Ribadiamo infine tutta la nostra piena e incondizionata disponibilità a collaborare con chiunque voglia intraprendere qualsiasi iniziativa sportiva, atta a salvaguardare il patrimonio sportivo acquisito in questi anni, compresa la possibilità di studiare qualsiasi iniziativa per salvare il club da sottoporre agli organi federali.