Italia ed emigrazione: un rapporto da sempre duro come la roccia, anche se destinato a vivere di saliscendi. Dopo il grande flusso migratorio degli anni ’50 e ’60, si è andati incontro ad un periodo di “pausa”, per poi ricominciare nel 2008. La crisi economica è stata ovviamente il primo motore di questi flussi migratori 2.0, al punto che oggi l’estero rappresenta sempre più spesso una meta molto gettonata. La situazione, poi, ha conosciuto una ulteriore evoluzione in questi ultimi 3 anni: si parla di oltre 250.000 expat, un numero che quasi sfiora i 300.000 del secondo dopoguerra. Questo argomento, dunque, merita una attenta riflessione sui diversi aspetti che l’emigrazione comporta.

2015-2018: oltre 250.000 italiani hanno scelto l’estero

Dal 2015 al 2018: un triennio che passerà alla storia soprattutto per il rinnovato flusso migratorio riguardante la Penisola, ottava nella graduatoria mondiale. Stando ai dati diffusi dal Dossier Statistico Immigrazione 2017 di Idos, più di 250mila italiani hanno scelto di abbandonare il proprio Paese e di recarsi all’estero: è stato il risultato di tutte le difficoltà accumulatesi durante il periodo di crisi economica. Ciò che colpisce, però, è l’età media e il grado di istruzione degli expat di oggi: in sintesi, dall’Italia emigrano persone sempre più giovani e sempre più istruite. Lo testimonia questo dato: circa 34mila expat appartenenti all’ultimo triennio sono emigrati insieme alla propria laurea.

Trasferirsi all’estero: cosa sapere?

Chiunque emigri all’estero, sa che dovrà confrontarsi con una situazione totalmente nuova: una situazione che implica naturalmente delle riflessioni. In primis sul trasferimento, che anni fa risultava anche abbastanza complicato: oggi, però è tutto molto più facile. Oltre al fatto che le distanze si sono notevolmente accorciate grazie all’avvento della tecnologia, anche dal punto di vista logistico le cose sono più semplici. Ad esempio, ci sono delle aziende specializzate in traslochi internazionali come Blissmoving che facilitano non poco le procedure. Fra gli “scatoloni” vanno messi anche i propri obiettivi: mai partire senza aver fatto prima chiarezza sul perché si sta emigrando. Sia esso il lavoro o lo studio, è sempre meglio stabilire delle priorità. Inoltre, è importante capire quanto prima gli ostacoli (per poterli superare subito) e fare immediatamente nuove amicizie: vi servirà per ammorbidire l’impatto iniziale. Infine, mai avere fretta: l’ambientamento richiede comunque del tempo.

Vita da expat: attenzione alle truffe

Italiane e non, le truffe all’estero esistono e vanno studiate, per poterle evitare: ad esempio, non conviene mai fidarsi dei connazionali che offrono aiuti dietro il pagamento di un compenso, a meno che non si tratti di persone fidate. Spesso costoro cercano di approfittare delle difficoltà dei “neo-arrivati” per fare qualche soldo alle loro spalle, per poi sparire nel momento del bisogno. Un’altra tipologia di truffa è quella relativa agli investimenti: capita di incrociare persone disposte a vendere le proprie attività all’estero, proponendo guadagni molto elevati. Lo stesso dicasi per chi cerca dei soci, per attività ancora da avviare: anche qui, è meglio non fidarsi o perlomeno andarci cauti.