La Fortitudo Agrigento cede in casa 86-88 contro una Viola Reggio Calabria con il dente avvelenato dopo la penalizzazione inflitta dalla Lega e con i giocatori che prima della partita hanno esposto uno striscione di protesta. La rabbia degli ospiti ha avuto la meglio, forse, sulla presunzione dei biancazzurri, convinti di trovarsi di fronte ad una squadra demoralizzata, che adesso vedono pericolosamente compromessa la possibilità di accedere ai play off.
Eppure Agrigento era partita bene e con Williams, Ambrosin e Zilli e aveva raggiunto un discreto vantaggio. L’azione dei biancazzurri era fluida e risente positivamente della buona lena realizzativa di Evangelisti che trascina i suoi sul 26-18 di fine quarto.
La Viola viene fuori alla distanza e si tiene a galla grazie ai centri del duo Baldassarre-Caroti, mette in campo un pressing asfissiante e complici gli errori degli agrigentini, riduce lo svantaggio a 2 punti chiudendo sul 43-41.

Il terzo quarto inizia bene per gli ospiti che grazie alla tripla di Baldassarre, Roberts e Benvenuti, completano la ricorsa e si portano addirittura avanti sul 49-43. Ciani richiama i suoi e la Fortitudo riesce a spezzare il ritmo degli avversari chiudendo sul 60-59.
Nell’ultimo periodo si viaggia in perfetta parità fino a 5’ dalla sirena. Poi arrivano le triple pesantissime di Fabi e Roberts che permetteranno l’allungo decisivo di Reggio che riuscirà a respingere gli ultimi assalti di Williams e compagni.