“I nostri imprenditori penalizzati anche nell’erogazione dei servizi essenziali. E’ davvero difficile fare impresa in questa nostra terra”.

Il presidente provinciale di Cna  Agrigento, Mimmo Randisi, prende posizione per sostenere le ragioni di un artigiano riberese, alle prese con disagi e danni legati all’interruzione della fornitura di energia elettrica.

“Da tempo ormai in quella parte del territorio si registrano inconvenienti che sarebbero certamente evitabili perché non legati ad emergenze  – afferma Randisi –  le aziende finiscono così per subire, incomprensibilmente, colpi difficili da digerire. E’ il caso dell’Officina Meccanica Ferruzza, costretta a “fabbricarsi” la corrente per evitare di restare al buio nelle giornate di manutenzione programmata da parte dell’Enel a cui spetterebbe il compito di prevenire quelle che sono poi le conseguenze a carico degli utenti. Il dovere rifornirsi autonomamente comporta ovviamente dei costi.  Per non sconvolgere il ciclo produttivo, e al tempo stesso, per garantire la continuità del lavoro ai dipendenti, l’impresa è costretta infatti ad utilizzare un gruppo elettrogeno, il quale per 8 ore consuma 200 euro di carburante. Dall’Enel ad oggi nessun riscontro alla richiesta di intervento. La ditta  riberese è intenzionata ad intraprendere un’azione legale. Noi, come Cna – conclude il presidente Randisi – non possiamo stare con le mani in mano.

L’impegno sarà massimo ed approfondiremo la questione, chiedendo anche un incontro ai vertici della società per capire e trovare assieme, con senso di responsabilità, adeguate soluzioni al problema, in modo che il tessuto produttivo agrigentino, già fortemente provato dalle note criticità, non debba farsi carico anche di questi ulteriori e gravi disagi”.