Si parlerà del Giardino Botanico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento in una delle prossime trasmissioni di “Geo”, il programma televisivo di Rai 3 condotta da Sveva Sagramola e da Emanuele Biggi, biologo e fotografo amante della natura, in onda dal lunedì al venerdì nella fascia pomeridiana che precede il TG3 ed anche la domenica mattina. La visita della troupe di Geo, nel sito della ex colonia agricola ad Agrigento, è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano che tutti i venerdì presenta un luogo votato nel censimento dei “Luoghi del Cuore”.

Stamani, infatti, una troupe televisiva della Rai, guidata dalla regista Gabriella Lasagni, ha effettuato una lunga sequenza di riprese sia da terra che aeree, mediante l’utilizzazione di un drone, registrando una serie di immagini dall’alto per offrire ai telespettatori una dettagliata panoramica del sito.

Nelle riprese da terra sono state valorizzate le culture arboree ed erbacee presenti, con particolare attenzione all’agrumeto e agli ulivi del Giardino Botanico.

Inoltre, ampio spazio è stato dedicato alla porzione di giardino dedicato alle piante tropicali. Sono state registrate anche alcune immagini che mostrano la tecnica di raccolta delle olive che si trovano nel Giardino Botanico oltre che di altri frutti.

Alcune riprese sono state dedicate alle suggestive grotte e ai banchi calcarenitici ricchi di testimonianze fossili presenti all’interno del Giardino. Dai terrazzamenti ricavati nel tufo sono state, poi, realizzate immagini sulla Valle dei Templi e sul mare. È stato  ripreso anche l’erbario composto  da diverse centinaia di essenze erbacee essiccate di cui alcune risalenti al XIX secolo. Alla troupe sono state consegnate anche le immagini di repertorio che riguardano il fitto reticolo di ipogei Feaci sottostanti il sito.

Come si ricorderà nel Giardino Botanico sono presenti circa ventimila piante riferibili ad oltre 300 colture ed essenze diverse, espressioni tipiche della macchia mediterranea. Oltre al citato inestimabile patrimonio vegetale  sono inoltre presenti pregevoli testimonianze archeologiche, quali ipogei e caverne naturali visitabili, reperti fossili e fenomeni calcarenitici di suggestiva bellezza.