Riaprono dopo più di trent’anni gli scavi alla villa romana di Durrueli a Realmonte grazie ad un progetto di ricerca congiunto fra la Soprintendenza di Agrigento e l’Università della South Florida.
Lo scavo ha avuto l’obiettivo di re-intepretare le intricate vicende edilizie attraverso cui la villa è andata incontro tra il I ed il III secolo d.C., facendo emergere un’importante fase di occupazione di epoca bizantina, del tutto sconosciuta fino ad ora, caratterizzata da una sostanziale modificazione di alcuni ambienti della villa. Grande importanza ha infatti la scoperta di un vasto complesso per la produzione della ceramica, incentrato sul riuso dei forni che alimentano le stanze calde delle terme come fornaci per la ceramica e delle stesse stanze come vani di servizio.
L’equipe è costituita da archeologi e tecnici della Soprintendenza di Agrigento, della University of South Florida, di restauratori del Centro Regionale del Restauro, di geologi per la caratterizzazione delle pietre e dei marmi e infine volontari dell’associazione Pro Loco “Scala dei Turchi” di Realmonte, che forniscono un prezioso supporto logistico.
Prima dell’inizio degli scavi, il Prof. Davide Tanasi ed il Prof. Michael Decker, direttore del Center for Virtualization and Applied Spatial Technologies di University of South Florida, hanno svolto la virtualizzazione dell’intero sito utilizzando laserscansione 3D terrestre ed aerea e la fotogrammetria digitale ad alta risoluzione di tutti i pavimenti a mosaico. Le elaborazioni 3D della villa saranno presto fruibili su piattaforme digitali.
Soddisfazione esprime il Soprintendente:
Un lavoro di grande interesse che evidenzia e promuove il ricco patrimonio culturale di Realmonte che comprende oltre alla Villa di età Imperiale, anche un sito di interesse geologico come quello della Scala dei Turchi e la Miniera di salgemma unico esempio visitabile di quella stratificazione di sale testimonianza dell’evento naturale che è stata la crisi di salinità di 6 milioni di anni fa.