Nelle scorse puntate ho fatto riferimento al concetto di “Capitale Umano” ed alle sue diverse definizioni indicate dall’Ocse, per cui esso rappresenta  “l’insieme delle conoscenze, delle abilità, delle competenze e delle altre caratteristiche individuali che facilitano la creazione del benessere personale, sociale ed economico” e dall’Istat che lo definisce “il risultato della nostra capacità di produrre reddito e rappresenta quindi la più importante ricchezza di una famiglia…”.

In sintesi, è possibile affermare che il Capitale Umano è la base economico-finanziaria sulla quale un individuo poggia le fondamenta del proprio nucleo familiare, finalizzata al raggiungimento di obiettivi di vita prefissati con tutti i membri della famiglia in modo da assicurare loro un futuro proiettato al benessere. Per tale motivo il Capitale Umano riveste una notevole importanza per la Famiglia la cui protezione significa garantire il raggiungimento dei più importanti obiettivi prefissati anche in caso dovessero verificarsi eventi imprevisti ed imprevedibili che potrebbero minare la situazione economica familiare.

Fatta questa importante premessa, sarebbe dunque assai opportuno che il Capofamiglia, specie se il nucleo familiare è monoreddito, iniziasse ad interessarsi dell’argomento e prendere le iniziative consequenziali in modo da mettere al riparo i propri cari.

Sul mercato assicurativo esistono attualmente varie tipologie di protezione del Capitale Umano ma occorre sempre e comunque analizzare bene quale sia il prodotto assicurativo più congeniale per soddisfare le esigenze di protezione di ognuno.

Andiamo con ordine. Solitamente, lo strumento assicurativo idoneo a  proteggere il Capitale Umano di ogni individuo comprende alcune garanzie imprescindibili, quali, la sezione infortuni che comprende le coperture per invalidità permanente e decesso, con indicazione di somme assicurate a scelta del contraente fra un minimo ed un massimo, cui sono di norma applicate delle franchigie le cui percentuali sono opzionabili dal contraente. Molte polizze prevedono anche un indennizzo forfettario la cui valorizzazione è commisurata alla tipologia d’infortunio.

Alla sezione infortuni di associa la sezione malattia che, oltre a coprire il rischio di invalidità permanente, assicura pure gli interventi chirurgici e corrisponde la cosiddetta diaria da ricovero. Inoltre, sia nella sezione infortuni sia nella sezione malattia, le principali compagnie di assicurazione attivano una serie di servizi di assistenza che, in caso di sinistro, risultano molto importanti poiché supportano sia l’assicurato che i beneficiari nell’affrontare situazioni spesso complesse.

Qualora il contraente/assicurato optasse per la copertura malattia dovrà compilare un questionario contenente informazioni personali di carattere sanitario dalla cui valutazione la Compagnia di assicurazione potrà decidere di assumere i rischi o chiedere ulteriori visite specialistiche in dipendenza delle quali potrebbero scattare dei meccanismi di incremento dei premi assicurativi o addirittura l’esclusione dalla copertura di alcune patologie preesistenti alla data di sottoscrizione della polizza.

Proprio al fine di tarare la protezione e renderla efficace ed appropriata dal punto di vista soggettivo è opportuna una preventiva consulenza volta ad individuare una copertura assicurativa personalizzata che mixando le garanzie con i massimali d’indennizzo e le franchigie possa ottenersi una soluzione ottimale anche dal punto di vista del premio da corrispondere alla Compagnia di assicurazione.
Da ormai qualche tempo, il mercato assicurativo si è dotato di strumenti di calcolo grazie ai quali, inserendo dati anagrafici, reddituali ed occupazionali, è facile ottenere il primo elemento di protezione su cui porre le fondamenta per la copertura assicurativa, ovvero il valore del Capitale Umano e da questo dato strutturare un’adeguata polizza di protezione.

Anche la polizza di protezione del Capitale Umano, come la temporanea caso morte, gode di un beneficio fiscale quale la la detrazione del 19% ai sensi dell’articolo 15, comma 1, lettera f) del DPR n. 917 del 1986 (TUIR), fino ad un massimo di 530 euro per ogni anno d’imposta.

antonioprestia66@gmail.com