Una consistente fetta di mercato del settore degli investimenti mobiliari è detenuta dagli investimenti assicurativi, una particolare forma di polizze che, coniugando l’aspetto finanziario con quello assicurativo consentono al risparmiatore/investitore di realizzare più di un obiettivo.

Ritengo indispensabile evidenziare sin da subito che anche gli investimenti assicurativi, come tutte le altre forme d’investimento, non sono esenti dal rischio finanziario di cui, pertanto, occorre tener conto prima della sottoscrizione.

Innanzitutto, gli investimenti assicurativi si realizzano tramite polizze di tipo Unit linked ed Index linked, la cui sostanziale differenza consiste nella tipologia di sottostante cui è legato lo strumento finanziario di tipo assicurativo.

Le polizze Unit sono legate (linked) a fondi comuni d’investimento che, sulla base del profilo di rischio dell’investitore/sottoscrittore, possono essere azionari, bilanciati od obbligazionari. Rispetto alle polizze vita tradizionali, i premi unici (investimento in forma PIC) oppure i premi periodici (investimento in forma PAC) versati non confluiscono in una gestione separata ma sono utilizzati dalla società di assicurazione per acquistare quote di fondi che, quindi, sono soggetti ad oscillazioni di valore (volatilità) in base agli andamenti dei mercati o dell’economia globale.

Le polizze Index sono, invece, collegate ad uno o più indici dei mercati azionari ed anche in questo caso l’investimento soggiace alla volatilità dei titoli per cui il valore dell’investimento può subire variazioni positive o negative in rapporto all’andamento dell’indice sottostante alla polizza.

Va da sé che l’investimento assicurativo, sia unit sia index, non garantisce al sottoscrittore la restituzione integrale del capitale (premi versati) proprio in considerazione del fatto che tale strumento finanziario riflette l’andamento dei mercati.

Rispetto a ciò, anche gli investitori più prudenti comprenderanno agevolmente che in questo contesto economico l’unico modo per trarre valore dagli investimenti ed ottenere una “protezione” del capitale è l’orizzonte temporale di lungo periodo.

Qualora il risparmiatore dovesse essere consapevole a priori di non poter mantenere l’investimento per un tempo lungo o medio-lungo, dovrà optare per forme di risparmio differenti badando bene a tener conto, in ogni caso, dell’inflazione che seppur ai limiti minimi da qualche anno è sempre un fattore di erosione del capitale investito.

Oggi più che mai anche i più prudenti debbono spostare la loro attenzione sui mercati finanziari poiché è in quel contesto e nel lungo periodo che potranno trovare strumenti finanziari che diano ottimi risultati in termini di rendimento e protezione del capitale.

Una buona pianificazione finanziaria svolta con l’ausilio di validi professionisti del settore consente di individuare il vero orizzonte temporale dei risparmiatori poiché non è sempre vero che il piccolo risparmiatore abbia un occhio al breve né che abbia l’esigenza di poter liquidare in qualsiasi momento il proprio investimento senza perdite.

L’alternativa ad entrare nei mercati finanziari è restare ancorati ai titoli di stato, attualmente con tassi negativi come il Bot, o con tassi vicini al 2% per i Btp decennali. In questo caso il risparmiatore avrà la certezza di vedersi restituito il valore nominale del capitale a suo tempo investito ma il valore reale sarà in parte eroso dall’inflazione.

L’attuale offerta di polizze unit e linked è assai variegata ed abbastanza diversificata per soddisfare le esigenze della gran parte degli investitori interessati a tale forma d’investimento.

Ed infatti, è possibile sottoscrivere investimenti assicurativi a premio unico oppure ad accumulo, con taglio minimo o libero, a vita intera o a data fissa, con possibilità di riscatto (parziale o totale), con o senza penale per il riscatto anticipato.

Ma ci sono altri aspetti per cui molti risparmiatori scelgono l’investimento assicurativo. Innanzitutto l’impignorabilità e l’insequestrabilità, a determinate condizioni, delle somme investite in polizze assicurative, la possibilità di individuare un beneficiario in polizza che, in caso di morte dell’assicurato, potrà riscuotere le somme senza pagare le imposte di successione in quanto le polizze assicurative non rientrano nel computo dell’asse ereditario.

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