Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente onorario dell’Akragas, Marcello Giavarini:

“In merito alla scadenza della fiejussione che l’Akragas deve firmare e consegnare entro domani, martedì 31 Gennaio, alla Lega, mi è stato chiesto di firmarla personalmente. Come voi  tutti  sapete io sono socio dimissionario.  Anche se volessi, come potrei firmare una garanzia di 350.000 euro in favore dell’Akragas quando ancora una volta, sabato scorso, sugli spalti i tifosi inneggiavano allo slogan “ Giavarini vai a Licata” ? Ed ancora come potrei firmare 350.000 euro a carico solamente delle mie spalle per l’Akragas quando ancora oggi leggo un articolo di un presunto giornalista, Gaetano Gucciardo, che si rivendica il ruolo di chiamarmi “ Schettino” in modo disprezzativo?

Io chiedo e mi domando:  cosa ha fatto di costruttivo per l’Akragas questa persona? Forse solo criticare? Professore io non ho abbandonato l’Akragas,  mi hanno fatto allontanare e perdere l’interesse. Non posso fare il presidente onorario di una squadra in esilio, perche allo stadio non c’è un clima positivo nei miei confronti, anche  dopo avere salvato l’Akragas dal fallimento.

Le ricordo che a Novembre ho lasciato l’Akragas in zona salvezza al 13esimo posto senza punti di penalizzazione  e con soldi in cassa per finire il girone d’andata. I soldi per il girone di ritorno li troveranno altri . Ancora una volta con quale stato d’animo dovrei intervenire a favore dell’Akragas  con 350.000  euro miei  quando il socio Calogero Trupia mi dice nella trasmisisone televisiva “Solo Akragas” che devo lasciare l’Akragas e andare via?

Lo stesso Trupia però non ha detto quale sia la soluzione adottare, senza di me e senza i miei soldi. Forse vuole finanziare lui l’Akragas? Ben venga, ma ho tanti dubbi.

Allo stesso Trupia  ricordo ancora le parole del presidente Alessi che gli ha detto che “nell’ultimo anno e mezzo  il socio  Calogero Trupia non ha fatto niente per aiutare l’Akragas”. Io aggiungo che ha sempre voluto i biglietti gratis in tribuna Vip per “atteggiarsi “ e criticarmi, invece di aiutarci a costruire.

Mi sembra che siamo arrivati al paradosso, gli ultra inneggiano allo stadio  “Giavarini ritorni a Licata”  pero’ quando servono i miei soldi io devo continuare a pagare. Non funziona così, continuare ad offendermi non mi avvicina, anzi mi allontana. E gia’sono molto lontano.  Questo e’ uno solo dei motivi per cui ho lasciato l’Akragas. Non voglio citarne altri per adesso.

Io in passato ho firmato due garanzie in favore dell’Akaragas insieme ad Alessi. Oggi pero’ e’ giusto che insieme al presidente Alessi, che  vuole firmare la fidejussione, debbano essere gli altri soci a firmare in segno di collaborazione e solidarieta’ . Specialmente dovrebbe farlo il socio Calogero Trupia che tanto si e’ dipinto a “salvatore” dell’Akragas della serie D.  Mi auguro che che adesso Trupia dia una mano costruttiva e dimostri quanto vuole bene all’Akragas. A lui dico che  il bene si dimostra finanziando con i soldi l’Akragas come ho fatto io e non con le parole in TV come ha fatto lui.  Sono tutti bravi ad atteggiarsi in TV.

Per la garanzia  bastano due firme di due soci , Alessi e Trupia o la firma di altre persone che ultimamente  si sono ribattezzati paladini dell’Akragas,  e il problema si risolverebbe per l’Akragas senza il mio intervento.  E’ giusto che sia cosi.

Se tutti i soci firmeranno la fidejussione in solidarieta’ equa e dovesse servire anche  la mia di firma allora sarei pronto a firmare anche io. Non mancherò di certo ad apportare un ulteriore contributo all’Akragas”.