A margine della preghiera per la Pace di Assisi che – il 20 settembre 2016, a trent’anni dal primo incontro voluto da papa Giovanni Paolo II – ha visto insieme, attorno a Papa Francesco i leader delle religioni dire basta a chi usa “il nome di Dio per giustificare il terrorismo e la violenza” abbiamo raccolto il commento dell’arcivescovo di Agrigento, e presidente di Caritas Italiana, il card. Francesco Montenegro (vedi video) che ha partecipato alla preghiera e nella mattinata del 20 settembre, nel teatro Metastasio di Assisi, ha presieduto e moderato uno degli incontri tematici su “I rifugiati interpellano l’Europa” (vedi foto in basso) a cui hanno preso parte anche Eugenio Bernardini, Moderatore della Tavola Valdese, Italia, Lucia Capuzzi, giornalista, Gabriel, Metropolita ortodosso, Chiesa di Grecia, Mario Marazziti, deputato, Presidente della Commissione Affari Sociali, Italia e Mario Morcone, Capo del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Ministero dell’Interno.

“Lascio Assisi col cuore pieno di gioia, dice nel video il cardinale Montenegro”. “Via avevo nel cuore, dice rivolgendosi alla Chiesa agrigentina. Perché la nostra terra è una terra speciale e noi dovremmo essere uomini di pace perchè facciamo l’accoglienza è abbiamo come segno della nostra terra il tempio della Concordia. Sarebbe bello che il grido di pace partito da Assisi rimbalzasse ad Agrigento e riuscisse a raggiungere altre parti e altri fratelli che vengono da lontano. L’augurio è che questa preghiera diventi azione, che ognuno si senta protagonista di pace. Il Papa ha detto che non sono i muri a costruire la pace e che solo la pace è santa. Lavoriamo, impegniamoci e preghiamo – conclude il cardinale – perché non mondo ci sia pace e perché anche nella nostra terra agrigentina ci possa essere pace. È un augurio e un impegno”.