“Tradita la volontà del Consiglio comunale e quindi anche quella del  popolo agrigentino. E’ un atto gravissimo”.

Pasquale Spataro, del gruppo “Uniti per la Città”, stigmatizza il comportamento del sindaco e della giunta.

“L’esecutivo, incurante, del voto di Aula Sollano  con il quale era stata data sostanza e forma istituzionale ad una mia mozione, che impegnava  l’Amministrazione attiva  a revocare la convenzione, rinnovata per altri 5 anni – afferma Spataro – ha proceduto ora a riaffidare la responsabilità della gestione delle aree di sosta di Porta V- Sant’Anna, di proprietà comunale, all’Ente Parco Archeologico della Valle dei Templi. Tant’è che è stato annunciato, attraverso i mass media, che entro fine mese si procederà all’assegnazione del servizio.

Resto davvero basito e mortificato vedere come, per Firetto e per i suoi  assessori, i provvedimenti adottati dal Consiglio comunale siano semplice carta straccia. Anche in presenza di una relazione, presentata in Aula, dal comandante della polizia locale, il cui contenuto sulle passate gestioni non lascia certamente  tranquilli. E rilevo anche, con amarezza e delusione, il ruolo passivo dell’Ufficio di Presidenza che nulla fa per dare dignità politico-istituzionale all’Aula nella sua interezza.

Non fa rispettare, per intenderci,  il lavoro prodotto dall’Assise cittadina che, nella fattispecie, si traduce in un notevole danno per le casse comunali e di conseguenza per le tasche degli agrigentini. Non è tollerabile – osserva ancora Spataro – che il Comune di Agrigento, per il solo fatto di delegare il compito dell’espletamento del bando di gara all’Ente Parco, perderà ogni anno qualcosa come 150 mila euro.  La giunta Firetto allora torni sui suoi  passi, dimostri senso di responsabilità,  e proceda urgentemente a fermare tutto. Prima che sia troppo tardi.

Ci sono altre strade, più proficue e vantaggiose per Palazzo dei Giganti. Una può essere la gestione diretta  – spiega il consigliere di “Uniti per la Città” – cioè  il Comune potrà curare questi parcheggi, attraverso personale proprio, l’altra può essere quella di concedere il servizio a terzi, accollandosi  solamente l’ onere di esperire  il bando. Nel primo caso, le casse comunali evidentemente ne trarrebbero un beneficio maggiore, nella seconda ipotesi si recupererebbero almeno i 150 mila euro annui che, incredibilmente e inopportunamente, vengono indirizzati, con generosità, nel bilancio dell’Ente Parco, con grave pregiudizio del bilancio comunale, già in grave affanno”.