Peppino Tirri, amministratore delegato dell’Akragas, ha incontrato questa mattina la stampa presso lo stadio Esseneto, per chiarire alcuni aspetti che stanno caratterizzando il momento della società.

Toni decisi, quelli usati dal “vice” di Marcello Giavarini, l’azionista di maggioranza del club, che ne ha avute per tutti.

Tirri, inizialmente ha voluto rispondere senza molti fronzoli, a quanti lo hanno accusato di essere la causa del disastro della prima parte di campionato: “L’Akragas ha totalizzato 45 punti, si è salvata, eppure dall’ambiente agrigentino non faccio che essere ricordato soltanto per le sette sconfitte casalinghe consecutive. Sono l’artefice della salvezza dell’Akragas, sono colui che ha convinto Marcello Giavarini ad acquistare il 54% delle quote societarie, e non sono venuto qui per sentirmi appellare come “licatese pezzo di…” dal pubblico. Anche Marcello Giavarini è molto dispiaciuto di questo”.

Poi è venuto al nocciolo del problema: “Domani ci sarà un’importante assemblea dei soci – ha proseguito il dirigente biancazzurro – Entro oggi doveva darsi corso ad un importante pagamento in vista della ricapitalizzazione decisa qualche mese fa. Eppure – ha spiegato – nessuno si è fatto vivo. E’ inutile dire che si tratta di un passaggio fondamentale per il futuro dell’Akragas. Giavarini non vorrà intervenire oltre il suo 54%, l’unico sponsor finora è stato rappresentato da Alessi. Questa mancanza di unità all’interno della società ha portato a diversi problemi a livello di gestione. Non escludo che l’azionista di maggioranza potrebbe anche stufarsi di questa situazione” ha concluso Tirri.