indexGiovedì 26 maggio, alle ore 17.30, presso la sala conferenze del Museo Archeologico Regionale di Agrigento avrà luogo la presentazione del testo poetico “Nomi di cosa – Nomi di persona” di Margherita Rimi, medico neuropsichiatra infantile che svolge da anni un’intensa attività di prima linea per la cura e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, lavorando in particolare contro le violenze e gli abusi sui minori e a favore dei bambini portatori di handicap. Il libro, edito dalla Casa editrice Marsilio, sarà presentato da Amedeo Anelli con l’intervento di Zino Pecoraro.

Nel corso dell’incontro, moderato da Gaspare Agnello, saranno letti alcuni brani a cura di Giusy Carreca. Con il testo in questione ancora una volta l’autrice si conferma una delle voci meglio individuate del nostro panorama letterario.

Tra i suoi precedenti libri di poesia ricordiamo: Per non inventarmi, con prefazione di Marilena Renda (Castelvetrano-Palermo Kepos, 2002), La cura degli assenti, con prefazione di Maurizio Cucchi (Falloppio, LietoColle, 2007), Era farsi, Autoantologia 1974-2011, con prefazione di Daniela Marcheschi (Marsilio, 2012) che ha ottenuto, tra gli altri, il premio Laurentum 2012 per l’opera edita e La civiltà dei bambini (Libreria Ticinum, 2015). La Rimi crea una poesia tangibile, in cui la lingua siciliana, l’italiano, il francese, l’inglese, i linguaggi specialistici, concorrono ad aumentare la dimensione esperienziale e di senso senza essere semplici “coloriture” linguistiche o contributi alla varietà fonica dei versi. Come si desume dalle sue produzioni, l’attività poetica della Rimi è costante, progressiva e si è intensificata negli ultimi anni.

Soltanto l’antologia “Era farsi” raccoglie poesie che vanno dal 1974 al 2011 per cui è evidente che ci troviamo dinanzi ad un lavoro lungo di quasi quaranta anni; anni che hanno affinato le capacità espressive della Rimi che in questa ultima silloge “Nomi di cosa-Nomi di persona” raggiunge livelli espressivi molto alti sia sotto il profilo del contenuto che di quello espressivo. Un testo da cui emerge il compenetrarsi del sapere scientifico (medico, neuropsichiatrico, psicologico) e la pratica con i bambini, un raffinato volume di poesie con un linguaggio veritativo ed essenziale che tiene conto di molteplici impasti linguistici e traiettorie culturali e dove i disagi infantili emergono, tuttavia, con delicatezza.

Occorre ancora sottolineare, del resto, che la Rimi, per lavoro e per passione, si interessa ai problemi dell’infanzia e dell’adolescenza a tutto campo. La presentazione del testo “Nomi di cosa – Nomi di persona” costituisce un significativo momento di incontro con l’autrice nel corso del quale sarà possibile apprezzare i suoi versi e riflettere sulla condizione dei bambini in un momento in cui il ruolo dell’infanzia va necessariamente rivalutato e rinsaldato. Si invita, pertanto, la cittadinanza ad intervenire.