Ignazio Marino «presenta» il suo libro «Un marziano a Roma» definendolo un’opera «esplosiva, ma niente affatto scandalistica, della politica romana e non solo». Fatti, retroscena, ricostruzioni sui suoi 28 mesi da sindaco di Roma, iniziati con la scalata in bicicletta del Campidoglio e terminati con le dimissioni in massa di 25 consiglieri comunali (19 dei quali del Pd e del centrosinistra) di fronte al notaio. Circa 300 pagine, tiratura da potenziale best seller, un’attesa spasmodica durante la quale si sono accavallate voci, rumors, indiscrezioni sul contenuto.

Marino ricostruisce la sua verità, aggiungendo particolari, dettagli, frammenti di dialoghi con assessori o consiglieri comunali. E, giura chi gli ha potuto dare un’occhiata, fa anche qualche nome, in particolare dei dirigenti piddini che gli avrebbero fatte richieste di varia natura. Nel libro, pare ci sia il riferimento a Lorenzo Guerini, numero due del partito del Nazareno.

Nel libro c’è anche una parte inedita che descrive il suo rapporto con Papa Francesco. Marino racconta di un incontro avuto col Santo Padre, in udienza privata, lo scorso primo febbraio, quando non era più sindaco. Un colloquio chiesto dal chirurgo per chiarire la vicenda del suo viaggio a Philadelphia a settembre 2015, quando Marino diede ad intendere che era stato il Vaticano a coinvolgerlo «nell’organizzazione del viaggio» e venne poi seccamente smentito da Bergoglio, sull’aereo di ritorno dall’America, con l’ormai famoso «Non ho invitato io il sindaco Marino, è chiaro?»

E poi ci sono anche le pressioni delle varie correnti del Pd, che gli indicarono Daniele Ozzimo — anche lui coinvolto in Mafia Capitale — come assessore alla Casa, che però poi Marino voleva «promuovere» al Sociale al posto di Rita Cutini (lo raccontò la stessa ex assessora) e che insisterono — in particolare il riferimento è ad una riunione del gennaio 2014, nella quale era presente l’ex capogruppo Pd Francesco D’Ausilio — per avere il Cda di Ama a cinque elementi: all’epoca, il nome indicato dal partito era quello di Alessandro Bonura, commercialista, considerato vicino al deputato Marco Di Stefano. Nomine che in certi casi Marino si è rifiutato di fare, mentre in altri casi ha accettato le proposte che riceveva: è il caso, tra gli altri, di Alberto Irace, amministratore delegato di Acea, considerato un renziano di ferro (era stato a capo della fiorentina Publiacqua) che si presentò in Campidoglio accompagnato da Maria Elena Boschi.

Il libro “UN MARZIANO A ROMA” da domani in vendita in contemporanea nazionale presso la libreria IL MERCANTE DI LIBRI in via Atenea 76 ad Agrigento