Non arriverà prima di lunedì la decisione dei giudici sul ricorso presentato dall’Akragas dopo la penalizzazione di tre punti inflitta dal Tribunale Federale della Figc.

L’udienza di discussione è terminata poco prima delle 13,00 di oggi.

La vicenda, che ha coinvolto l’Akragas per responsabilità oggettiva, è quella che riguarda il calciatore Salvatore Astarita, ex tesserato della società che in occasione della partita tra Neapolis e la squadra allenata allora da mister Feola, con il suo comportamento, avrebbe alterato l’esito dell’incontro.

La difesa della società agrigentina, affidata all’avvocato Matteo Sperduti, nutre qualche speranza: il tribunale d’appello, avrebbe infatti accolto la tesi secondo la quale si sarebbe potuta applicare la “continuazione del reato”, e dunque si sarebbe potuta avere, già in primo grado, una pena più lieve.

Anche Astarita si è costituito in giudizio nel ricorso e, assistito dal suo legale, proverà a ridurre la pena e soprattutto tenterà di dimostrare che non ci sarebbe stata alcuna alterazione del risultato. I giudici potrebbero accogliere la tesi del  semplice “regalo” che Astarita avrebbe “confezionato” al presidente della società campana.

In ogni caso, la posizione dell’Akragas è legata a quella dell’ex tesserato. Se Astarita dovesse ottenere uno sconto di pena, potrebbe giovarne anche la società.

Diversa invece la fattispecie della nuova contestazione avanzata dalla Co.Vi.Soc. ai biancazzurri. Tra l’ex tesserato che non avrebbe riscosso la mensilità e la società, sarebbe in atto una transazione che però non risulta dagli atti presenti depositati in Lega.

Anche in questo caso, i legali sono al lavoro.