Il presepe, tradizione cristiana risalente all’eta’ medioevale, rappresenta uno dei simboli essenziali del Natale. Ad Agrigento, nel centro storico, nella Chiesa di San Giacomo, da più di 30 anni ne viene preparato uno davvero singolare, lavorato con dolciumi (cioccolato, biscotti, caramelle), ad esaltazione della Dolcezza con cui un Padre a braccia aperte attende il figlio prodigo.
Come è oramai consuetudine, alla preparazione si dedicano una decina di fedeli che con impegno e dedizione realizzano casette, pagliarole, carretti, pastori, pozzi, recinti, bancarelle e diversi mestieri, per la gioia di piccoli e grandi.
Alle spese, invece, partecipa tutta l’Unità Pastorale e quest’anno anche alcuni gestori di attività commerciali del settore dolciario che hanno contribuito con generosità, donando la materia prima, per la quale ricevono i più sinceri ringraziamenti da parte di tutta la comunità.
Il Dolce Presepe e’ arricchito anche da pezzi unici, rappresentativi del nostro territorio e della realtà odierna, quali il tempio dei Dioscuri ed un castello, che quest’ anno si ispira a quello di Palma di Montechiaro (stile chiaramontano). Data la ancora grave, e sempre attuale, situazione delle traversate di migranti che fuggono da terre martoriate affrontando i pericoli del mare, è stata raffigurata una “carretta del mare”, con a bordo tanti disperati in cerca di salvezza.
Sempre pensando al tema dell’Immigrazione ed in auspicio all’integrazione ed alla collaborazione tra popoli e religioni, si è data forma a due minareti. A tal proposito si vuole sottolineare che, mentre in tutta Italia si discute sulla presenza del presepe nelle scuole, al Dolce Presepe ha lavorato, mettendo a disposizione la propria fantasia, una ragazzina di religione musulmana. Questo per richiamare quanto dichiarato da Monsignor Paglia, “il Presepe, ci ricorda visivamente che quando accogli qualcuno, accogli il Signore.
E’ un segno di unità e di Universalità “ Naturalmente anche il Dolce Presepe, si lega, al Giubileo Straordinario della Misericordia, voluto da Papa Francesco. E quindi è stato riprodotto il logo della Diocesi di Agrigento, con la barca, la Porta di’Europa e la Chiesa. Inoltre, la parola Giubileo riporta alla mente alcuni elementi che lo contraddistinguono, come il pellegrinaggio, cioè l’essere in cammino. L’uomo è sempre e dovunque in cammino. Per indicare il movimento, sono state poste alcune orme, che si dirigono volutamente verso il presepio, cioè verso l’incontro con il Cristo: “, Verbo fatto uomo”.
Il “Dolce Presepe”, sarà inaugurato il 31 dicembre dopo la Santa Messa di Ringraziamento delle ore 17,30 nella Chiesa di San Giacomo e potrà essere visitato nei giorni successivi dalle 09 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Come oramai consuetudine, verrà distribuito ai presenti il 06 gennaio 2016 dopo la Santa Messa delle ore 11,00 presieduta dal Cardinale Francesco Montenegro.
Altra iniziativa natalizia del “Dolce Natale” dell’Unità Pastorale San Giacomo/San Giuseppe, oggi affidati ai parroci Don Enzo Sazio e don Sergio Bonvissuto, è la Mostra dei Presepi, lavorati dai ragazzi dell’Oratorio, esposti nei locali della Chiesa di San Domenico, Chiesa Giubilare, dove dalla Veglia notturna del 24 e sino al 7 gennaio sarà custodito il bellissimo Crocifisso lavorato da un artista cubano e donato da Raul Castro a Papa Francesco il quale ha voluto che lo stesso venisse custodito sull’isola di Lampedusa alla quale ne ha, a sua volta, fatto dono.