Gettito, bilancio e programmazione. I riflettori degli analisti economici e dei politologi italiani sono tutti puntati sulla stesura della nuova legge di Stabilità 2016, una delle fasi cardine per il governo Renzi in vista della prossima stagione. La Legge di Stabilità riveste da sempre un ruolo cardine per la salute del nostro Paese, poiché i decreti e provvedimenti contenuti regolano il sistema di tassazione dei principali settori economici.

Uno dei temi più caldi al centro del dibattito parlamentare è quello relativo al settore dei Giochi, che secondo quanto previsto dal nuovo testo legislativo prevede il versamento nelle casse dell’Erario di un tesoretto da 600 milioni di euro per quanto riguarda new slot e video lotteries, mentre ammonta a 500 milioni di euro il gettito per scommesse, bingo e giochi a distanza. “Occorre precisare – si legge nella Relazione Tecnica – che il maggior onere fiscale inciderebbe interamente sulla filiera (concessionari, gestori ed esercenti), senza possibilità di poterlo traslare sui giocatori se non variando la percentuale di pay out (somme restituite in vincita) degli apparecchi attualmente fissata dalla legge“. Gli effetti della nuovo legge di Stabilità 2016 rischiano di ripercuotersi non solo sulla filiera di uno dei settori più prosperi e crescenti del nostro paese, ma soprattutto sugli oltre 10 milioni di giocatori che quotidianamente contribuiscono ad alimentare l’industria del gambling e di conseguenze le casse dello Stato. L’incremento della tassazione sulle singole vincite potrebbe indurre molti giocatori a ridurre la spesa media pro capite annuale, in particolare per la regina dei giochi, ovvero la slot machine.

Quadro riassuntivo del fenomeno gambling in Italia. Fonte immagine
Quadro riassuntivo del fenomeno gambling in Italia. Fonte immagine

Le macchinette terrestri sono il principale propellente dell’industria dei giochi, un fenomeno che non conosce limiti o barriere geografiche. La Sicilia, oltre ad essere una delle Regioni più aperte alla sua diffusione, basta ricordare le due proposte del governo regionale per l’apertura di due casinò terrestri a Taormina e Palermo, è anche una delle regioni in cui si gioca di più. Difatti, Catania occupa attualmente il quinto posto nella classifica stilata da Giochidislots.com sulle province dove si gioca di più alle slot machine, alle spalle di colossi a livello di utenza come Milano, Roma, Napoli e Torino. Il piazzamento nella top 5 è indice di come la cultura del gioco sia radicata non solo a Catania, ma anche in tutte le altre città della regione. L’anno 2015 ha visto un leggero calo nel numero di giocatori siciliani e, se il testo relativo alla tassazione delle slot verrà approvato dalle camere, sarà destinato a diminuire anche il prossimo anno.

L’intervento del governo Renzi non sembra però finalizzato ad ostacolare il fenomeno gambling, sempre al centro di processo mediatici legati alla piaga ludopatia, bensì sembra sia indirizzato a monetizzare ulteriormente il trend positivo che sta riscontrando sia in termini di bilanci che di popolarità tra le masse. La strategia sembra essere ottimale per garantire all’Erario un tesoretto vitale per la sua stabilità, resta però da verificare se l’incremento del gettito influirà negativamente sulla filiera e sullo stato di salute delle oltre 160mila imprese che operano legalmente in questo settore.