“Il ministero dei Beni culturali annuncia i nomi dei nuovi vertici dei più importanti musei italiani. Cambiano i direttori delle strutture, come la Galleria degli Uffizi di Firenze, dove è stato nominato un esperto internazionale di arte fiorentina, come Roma, Caserta e Milano. In sicilia spetta alla Regione dare il via alla rotazione. Mi domando quando si provvederà a sostituire la direzione dei musei regionali come quello di Agrigento che, come sottolineano i giornali e le tante lamentele pubbliche dei visitatori, ha senz’altro fatto registrare parecchi passi indietro fino a cadere nel ridicolo dopo l’incendio che ne ha comportato la chiusura”.

Lo dichiara il consigliere comunale di Agrigento, Gerlando Gibilaro.

“Mi domando – prosegue Gibilaro – cosa penserebbe il Ministro Franceschini del museo di Agrigento, chiuso da quasi un mese, per via di un guasto all’impianto elettrico, un museo con impianti climatizzanti che non funzionano e con orari, quando era aperto, che non soddisfano le esigenze di fruizione dei visitatori. Una vicenda egregiamente raccontata dai giornali locali e su cui anche il Sindaco Firetto dovrebbe riflettere, considerato il danno d’immagine ed economico per la nostra città.

Va ricordato – spiega Gibilaro – che il trenta per cento dei proventi del museo andrebbe al Comune che, oltre i disagi per i turisti, in questo periodo ha registrato un mancato guadagno. Occorre che, chi di competenza, si attivi sia per l’immediata riapertura, sia per la nomina di un manager che corrisponde all’idea di gestione tracciata dal Ministro Franceschini. Oggi chi dirige un museo dovrebbe essere un vero e proprio entrepreneur della struttura. Non solo dunque conservazione ed esposizione delle opere affidate; il direttore di museo ha il compito di organizzare e promuovere il museo, attraverso servizi collaterali, mostre e sponsorizzazioni, unitamente all’esigenza di un costante e puntuale aggiornamento circa le novità artistiche a livello internazionale. Il direttore museale dovrà frequentare mostre, intrattenere rapporti con galleristi, collezionisti e con gli esponenti del settore, emergenti o già accreditati; dovrà inoltre essere un buon gestore sia delle risorse umane sia di quelle finanziarie; capace di creare e mantenere relazioni a scopo professionale; un tenace ricercatore di sponsor e finanziamenti; amante dello studio, della ricerca, della storia e della cultura; propositivo e dotato di spirito di iniziativa per soddisfare i visitatori e relazionarsi con studiosi e tecnici del settore. Gabriella Constantino, attuale direttore del Museo Pietro Griffo, chiudendo il museo, ha invece dimostrato di essere ben lontana da queste peculiarità” conclude Gerlando Gibilaro.