Pino Fichera lascia l’Akragas? No, Pino Fichera ha semplicemente lasciato la stanza del bed and breakfast che lo ha ospitato in questi mesi.
“E’ vero che sto lasciando Agrigento – ci ha detto Pino Fichera raggiunto al telefono – ma soltanto perché è scaduto il contratto con la struttura presso la quale dormivo qui in città. Voglio smentire anche la voce che mi dà in partenza per Napoli, è una bufala. E’ scaduto anche il mio contratto con l’Akragas (il 31 maggio ndr), e ad oggi, dalla società, purtroppo, non mi ha ancora cercato nessuno”.
E questo è l’aspetto dolente della faccenda. Il campionato di Lega Pro, al quale dovrebbe partecipare l’Akragas dopo la grande stagione appena trascorsa, non inizia ad agosto, con la Coppa Italia. Le società, già martedì prossimo sono state convocate in Lega per partecipare ad una riunione nel corso della quale saranno tracciate le linee guida. Se Pino Fichera non è ancora stato investito dell’incarico, chi andrà (se andrà) all’incontro?
Forse la società ha rivolto lo sguardo altrove? Forse Fichera non rientra più nei piani societari?
L’impressione – tutta personale – è che si stia perdendo sin troppo tempo a riprendere le fila di una società che, complice una campagna elettorale che ha visto il presidente Alessi e qualche membro del direttivo impegnati attivamente su fronti contrapposti, si è rilassata abbastanza.
La questione “stadio Esseneto”, è stata la principale causa del mancato ripescaggio dell’Akragas nella passata stagione. L’illuminazione tarda ad essere realizzata, così come gli altri lavori necessari. Perché da oltre un anno si parla di un progetto esecutivo (che doveva arrivare il 5 giugno) per realizzare l’illuminazione, che non si è ancora materializzato?
E se la proroga per l’utilizzo dello stadio non dovesse essere concessa (in passato lo è stato), sarebbero disposti i tifosi biancazzurri ad affrontare centinaia di chilometri per seguire la loro squadra a Trapani, o a Palermo, o a Messina, o a Catania, anche durante la settimana?
“L’Akragas è un cantiere aperto” abbiamo scritto ieri. Speriamo che qualcosa si muova, e anche presto.