Ancora una volta un atto parlamentare M5S investe la società gestore del servizio idrico nell’Agrigentino, la Girgenti Acque Spa.
Oggetto dell’Interpellanza, rivolta all’assessore all’Energia, sono le dichiarazioni rese dal Procuratore aggiunto di Agrigento, il dott. Ignazio Fonzo, nel corso di un’audizione in Commissione parlamentare nazionale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti e su illeciti ambientali del 12 marzo 2015.

In quell’occasione, il Procuratore Fonzo riferiva circostanze che gettano un’ombra pesantissima sulla attività di gestione della Girgenti Acque ed, in particolare, in relazione alle procedure di assunzioni del personale della società stessa. Adesso il deputato Cinquestelle Matteo Mangiacavallo vuole vederci chiaro, considerando che già tre mesi fa chiedeva alla società privata di prendere visione proprio della pianta organica, ovvero l’elenco dei nomi dei dipendenti, dell’azienda. Richiesta negata, dato che i criteri di assunzione ed i nomi degli assunti, secondo la Girgenti acque, devono rimanere un “segreto”.

“Che Girgenti Acque fosse un ‘assumificio’, così definito dallo stesso Fonzo il 12 marzo scorso in sede di audizione – afferma Mangiacavallo – potevamo immaginarlo, ma le parole del Procuratore oggi non lasciano spazio all’interpretazione”.

Nello specifico, il Procuratore aggiunto ha espressamente riferito: “Mi perdonerete se dico quello che sto per dire, senza alcun intento polemico. Mi sento di dirlo. Poi, se lo vogliamo segretare, lo segretiamo. E’ chiaro che questo tipo di società diventa anche un assumificio”.

Il Movimento 5 Stelle all’Ars chiede ora al governo regionale di assumere una posizione netta, chiara, immediata, risolutiva. “L’assessorato costituisca una commissione ispettiva – continua il deputato – al fine di accertare le gravi circostanze che sono state denunciate”.
“Questo situazione – conclude il parlamentare M5S – si inserisce in una consolidata mala gestione da parte della società caratterizzata da numerose e gravi inadempienze, disservizi, errate fatturazioni e da azioni al limite del vessatorio sull’intera popolazione della provincia agrigentina”.
Il deputato chiede da tempo la stessa risoluzione della convenzione in essere con l’ente gestore, e ancora una volta chiede, quindi, la sua interruzione urgente.