E’ scontro aperto tra il meetup “Grilli Agrigento” e l’on. Matteo Mangiacavallo.

Gli attivisti agrigentini, avrebbero appreso attraverso gli organi di stampa che “il cittadino portavoce all’Ars, Matteo Mangiacavallo, a proposito della proposta avanzata dal Meetup di pervenire alla scelta del candidato sindaco del Movimento 5 Stelle mediante il ricorso ad elezioni primarie cittadine”, avrebbe dichiarato: “Questa proposta … non è attuabile in quanto non è stata mai formalizzata all’interno della nostra assemblea. Quindi, essendo stata proposta all’esterno del gruppo non è nemmeno motivo di discussione. Le intenzioni dei vari Meetup si propongono e si discutono all’interno del movimento” rilanciando come unica proposta avanzata quella relativa alla candidatura di Dalli Cardillo la cui lista è in fase di certificazione.

Il Meetup Grilli Agrigento, rivolgendosi con una nota al “cittadino-dipendente Mangiacavallo”, respingono le accuse di aver percorso “strutture decisionali” non previste nel “Non Statuto” del M5S al quale esclusivamente, i Grilli di Agrigento, fanno riferimento.
“Non è prevista alcuna assemblea – si legge nella nota -. Non è previsto alcun gruppo. Non sono previste figure di delegati provinciali né tantomeno di portavoce eletti che intervengano direttamente nelle scelte dei Meetup territoriali per la formazione delle liste. Mangiacavallo queste cose dovrebbe saperle.

Il “Non Statuto” non prevede che un portavoce eletto possa intervenire in alcun modo nelle decisioni dei Meetup cittadini influenzando la formazione di una lista e ostacolandone un’altra creando corsie preferenziali per la prima. Non prevede che possa parlare a nome di gruppi ed assemblee da nessuna parte contemplate.

Il “Non Statuto” non prevede, infatti, la forma dell’Assemblea come avviene nei partiti tradizionali. In tal caso nel “Non Statuto” sarebbero stati forniti tutti i dati relativi alla elezione dei membri dell’assemblea e al ruolo che avrebbero avuto.

Le “assemblee” nel M5S, così come definite da Mangiacavallo, non hanno modo di esistere giacchè il “Non Statuto” riconosce “alla rete internet un ruolo centrale nella fase di adesione al Movimento, consultazione, deliberazione, decisione ed elezione”. Dell’assemblea di cui Mangiacavallo parla non c’è traccia su Internet: calendario degli incontri, foto, post on-line. Non c’è nulla.

Il “Non Statuto” specifica che lo scambio di opinioni e confronto democratico avvenga al di fuori di legami associativi e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.

Non possono quindi esistere gruppi come Assemblee, che abbiamo al loro interno degli organismi direttivi che attribuiscano a pochi le decisioni che vanno prese da tutti, ne tantomeno figure di mediazione.

Se una lista è già stata presentata ed è addirittura anche nella fase di ottenere la certificazione, cosi come ha dichiarato il portavoce Mangiacavallo, ci dica adesso come c’è riuscito e ci suggerisca i percorsi o le corsie preferenziali da battere, gliene saremmo davvero grati.

Raccomandiamo a Mangiacavallo di rispettare le regole e i principi stabiliti nel “Non Statuto” del M5S” conclude la nota dei Grilli di Agrigento.