“Non potrei mai, in un Consiglio comunale così mutilato delle sue funzioni, accettare di espletare il mio migliore contributo per la città”
“L’ attribuzione della carica di consigliere comunale della città dove sono nato e cresciuto mi onora. E’ vero, una forte passione per la politica mi accompagna ormai da molto tempo ma, oggi, sono ben consapevole che questo breve periodo di attività del Consiglio comunale è chiamato a raccogliere i “cocci” dei danni provocati da certi comportamenti censurabili.
Pertanto, con grande lealtà, chiarisco subito che non potrei mai, in un Consiglio comunale così mutilato delle sue funzioni, accettare di espletare il mio migliore contributo per la città“.
Sono le parole di Pietro Vitellaro, primo dei non eletti alle ultime amministrative di Agrigento tra le fila dell’UDC che sarebbe dovuto subentrare in consiglio comunale al posto del dimissionario Ennio Saeva.
“Non posso entrare in un Consiglio comunale senza un progetto politico preciso e determinato, in così poco tempo, difficilmente realizzabile e senza una squadra amministrativa preparata, concreta ed efficiente – spiega Vitellaro.
Tutta un’altra storia invece è la proposta a cui stiamo lavorando, già da diverso tempo, insieme a Lillo Firetto. Un progetto che ha l’ambizione di segnare definitivamente una totale discontinuità con il passato per dare una reale e concreta svolta alla martoriata città della Valle dei Templi” conclude Pietro Vitellaro.