L’Avvocato Enzo Campo, candidato sindaco al comune di Agrigento, ha deciso di tirarsi fuori dalla coalizione “Agrigento 2020” appena nata dopo aver appreso dell’adesione del “Patto per il Territorio”.
Ecco il testo della nota
“La formazione di una sorta di Große Koalition che dovrebbe esprimere una candidatura unitaria attraverso il meccanismo delle elezioni primarie per le amministrative della prossima primavera, impone un chiarimento.
Il movimento “A viso aperto” che si è formato intorno alla proposizione della mia possibile candidatura a sindaco della Città ha immediatamente proposto un’interlocuzione privilegiata al Partito democratico in quanto forza se non unica certamente determinante della sinistra locale.
Con l’offrire questa candidatura, di fatto, il Movimento proponeva al Pd e a chiunque l’avesse accettata una radicale inversione di rotta e l’abbandono delle pratiche politiche e delle conseguenti scelte amministrative che hanno portato Agrigento al degrado che purtroppo conosciamo tutti e al dissesto.
Siamo stati invitati alle discussioni e, onorati e grati, vi abbiamo partecipato nella ferma convinzione che il Pd fosse comunque la forza egemone rispetto a tutte le altre presenti; convinzione, peraltro, confermata dal fatto che le riunioni si sono sempre svolte nella sede del Partito democratico.
Ora, dopo l’incontro del 20 scorso e con quell’incontro, la coalizione si è allargata fino a comprendervi il Patto per il territorio che per noi e per il sentire comune, al di là di sigle, nomignoli e appellativi, è l’espressione locale di Forza Italia.
Questa inclusione, a parere di chi scrive, determina la perdita di egemonia del Partito democratico sulla coalizione, la perdita di ogni identità a noi congeniale e l’abbandono del più timido tentativo di distonia e discontinuità rispetto al passato
Nel ribadire la posizione assunta quando la proposizione di una coalizione di questo tipo venne formulata dal dott. Piero Macedonio, si è costretti a valutare impraticabile la soluzione proposta e si invitano le Forze democratiche e il Pd a rivedere la posizione assunta”.