Riceviamo e pubblichiamo

Il Commissario sperpera denaro pubblico mentre la gente vive a stento e la città crolla. Le manifestazioni di questo genere in altre realtà servono a raccogliere i fondi da destinare in beneficenza e non a sperperarli. Il Commissario Giammanco, dopo avere mortificato il Consiglio comunale avendo deciso autonomamente (forse) di destinare 30mila euro al Premio Empedocle, ha stabilito di non dare seguito alla mozione votata dai Consiglieri comunali con la quale chiedevano la sospensione del su citato contributo, in difesa degli interessi della collettività di cui gli stessi sono rappresentanti, terranno un sit in di protesta, aperto anche ai cittadini, sabato pomeriggio, a partire dalle ore 16.30, innanzi l’ingresso del Teatro Pirandello.Il Consiglio comunale non si è espresso contro l’Accademia che promuove il Premio, ma ha contestato fin da subito le modalità di attribuzione del contributo, ritenendo che il Commissario non avrebbe dovuto, essendo solo un tecnico, firmare atti di natura strettamente politica.
Quei fondi, tra l’altro, invece di essere spesi per il bene di pochi, avrebbero potuto essere utilizzati per l’interesse comune; è stato fatto notare infatti che con quella somma si sarebbe potuto completare il marciapiede di Bonamorone o risistemare un tratto del tessuto viario cittadino ricadente nella Valle Dei Templi, nella zona marittima o nel centro storico considerati di attrazione ed interesse turistico.
Avremmo inoltre potuto tollerare tutto ciò se almeno l’Accademia, vista la difficile situazione in cui versa la città, avesse fatto del Premio una occasione di beneficenza, promuovendo raccolte fondi o iniziative benemerite invece di, ancora una volta, chiudersi in se stessa con alti prelati e politici di ‘grido’.