Il vicepresidente del Consiglio comunale di Agrigento Giuseppe Di Rosa, nell’esprimere soddisfazione per la votazione da parte del Consiglio comunale dell’atto contro l’articolo 38 dello Sblocca-Italia, ribadisce la sua ferma critica nei confronti del sistema politico attuale.
“Alcuni degli interventi dei pochi deputati che hanno avuto la decenza di partecipare al Consiglio comunale mi hanno fatto sorgere il dubbio che Renzi abbia votato da solo la fiducia a se stesso. Tutti contrari a voce ai provvedimenti contro il territorio agrigentino e siciliano e poi, al momento del voto, tutto viene subordinato agli interessi della politica se non di bottega. Così è avvenuto per lo Sblocca Italia così come prima è successo per il rigassificatore di Porto Empedocle, con l’Ars incapace di approvare la mozione dei 5 Stelle per ottenere lo stop alla costruzione dell’impianto.
Il decreto “Sblocca Italia” autorizza oltre agli impianti off-shore di estrazione petrolifera, anche l’installazione di due impianti eolici off -shore dinnanzi il mare di San Leone e questo è inaccettabile per la nostra città.
Così come il rigassificatore, anche gli impianti off-shore sarebbero disastrosi per la nostra terra. L’assenza della deputazione nazionale e regionale del PD e dell’Assessore regionale nonché Vice Presidente Mariella Lo Bello non è passata certamente inosservata, “hanno svenduto la nostra Sicilia, hanno venduto il nostro patrimonio naturalistico e le nostre citta’ alle multinazionali dell’energia”.
Non sono passate inosservate le assenze del Deputato Nazionale nonché Ministro dell’Interno l’Agrigentino Angelino Alfano e l’altra diplomatica del Senatore Ncd Marinello Presidente della commissione ambiente che ha dato l’assenso al decreto. Non deve passare inosservata l’assenza del Deputato Regionale, Sindaco di Porto Empedocle e prossimo candidato alla poltrona di primo cittadino della CITTA’ DEI TEMPLI, Lillo Firetto, grande sponsor politico (nonché dirigente ENEL) della costruzione del rigassificatore a Porto Empedocle che come dimostrato in aula dal Geologo Emanuele Siragusa sarebbe “UNA BOMBA SOTTO AGRIGENTO” in relazione ai rischi che corre il Canale di Sicilia con le trivellazioni e i rischi morfologici e sedimentari delle faglie e della crosta marina. Oltre allo sconvolgimento della flora e fauna marina.
“Non possiamo continuare a subire. Io ho un sogno, il sogno è di avere una Agrigento turistica e che possano crearsi i presupposti per evitare la fuga dei figli di questa terra! Nient’altro”.