Con la prima edizione dell’Agrigento Jazz Festival la magia della musica ha acceso la Valle dei Templi e a pieni consensi ha fatto il suo ingresso ai piedi del Tempio di Giunone, location privilegiata capace di evocare atmosfere di grande intensità. In questo autentico teatro naturale si sono espressi artisti di altissimo livello nazionale ed internazionale con proposte musicali di notevole spessore che si sono intrecciate sulle note di armonica, chitarra, batteria, basso, contrabbasso, ottoni e pianoforte, in uno straordinario mix di linguaggi musicali che hanno esplorato Jazz, Swing, Nu Jazz, Fusion, Smooth Jazz ed Easy Jazz. Il progetto, nato dall’idea di alcuni esponenti dell’Associazione MennulavirdiE20, ha riscosso ampi e meritati consensi da parte della critica e del pubblico che ha accolto la proposta con attenzione ed entusiasmo tali da tradurre il sentire di queste giornate in un crescendo di partecipazione. La Valle dei Templi è tornata a svegliarsi quasi di soprassalto per piombare in un incantesimo dove si sono incontrati percorsi e connubi musicali di grande qualità. Dal 31 luglio al 3 agosto si sono succedute eccellenze della musica ponendosi tutte allo stesso modo su un piano individuale e paritario che ha dato rilievo al rapporto simbiotico con lo strumento di pertinenza. Una quattro giorni intensa che ha contribuito a diversificare l’offerta dell’intrattenimento estivo in città attraverso proposte di musica a trecentosessanta gradi con un’anima legata indissolubilmente al Jazz e alle varie sfaccettature di questo genere straordinario che ha deliziato il numerosissimo pubblico accorso sia per la notevole qualità della musica proposta che per la unicità del sito: una ineguagliabile cornice dove ha palesemente regnato l’energia che si sprigiona dall’armonia tra l’evento e il luogo che la contiene. Una declinazione, in ogni genere e formula, del rapporto tra musica e magia del territorio dominato dagli arrangiamenti eleganti e raffinati degli artisti nel complesso compito di ritagliarsi spazio con garbo e personalità. Un succedersi di serate che non hanno deluso sia i neofiti che gli appassionati del genere poiché, nonostante il difficile periodo di crisi che stiamo attraversando, gli organizzatori sono riusciti ad ottenere uno standard musicale eccezionalmente alto, degno dell’importanza che il Festival alla sua prima edizione riveste già nella città dei templi. I fruitori hanno assaporato la perfetta sintonia melodica del duo composto da Giuseppe Milici (armonica) e Francesco Buzzurro (chitarra), quindi l’estro e il talento puro di Danilo Rea (pianoforte), Ares Tavolazzi (contrabbasso) e David King (batteria) cui ha fatto seguito la virtuosa e creativa performance del pianista statunitense Jason Lindner e del suo gruppo “Now vs Now”. Infine é emersa la spiccata capacità per tecnica e pulizia nelle esibizioni del Roberto Gatto Quartet composto da Roberto Gatto (batteria), Alessandro Presti (tromba), Alessandro Lanzoni (piano) e Matteo Bortone (contrabbasso). Senz’altro una rassegna che ha richiesto un impegno costante da parte dell’Associazione MennulivirdiE20, soprattutto nella persona di Pietro Alongi, lungo un percorso difficile di live jazz in cui qualità e originalità si sono fuse nel riuscitissimo tentativo di introdurre in modo più incisivo questo tipo di musica nella nostra città dato che é stato privilegiato l’ambito jazzistico non di facile assimilazione o di primo avvicinamento. Si consideri cha il Jazz appartiene a quella categoria di musica che si ascolta seduti lasciando libero spazio alla fantasia e che in queste quattro serate si é stabilito il necessario contatto con i musicisti in atmosfere in cui gli esecutori sono stati in simbiosi con il pubblico che ha attentamente percepito il loro viaggio musicale. E’ apparso evidente che la manifestazione, patrocinata da vari enti pubblici e sponsorizzata anche da privati che si sono prestati ad aderire, ha privilegiato la ricerca di assoluta qualità e originalità nelle scelte musicali attraverso un Jazz selezionatissimo con esibizioni classiche ma anche con progetti originali ed avanguardie in un mix in grado di stuzzicare ogni palato. Un avvenimento di rilievo internazionale per il quale lo staff ha operato con grande armonia e, in proposito, si segnalano il prezioso lavoro del Coordinatore artistico Franco Capitano, coadiuvato da Fausto Bruccoleri, e la precisa e professionale presentazione dell’evento da parte di Miriam Di Rosa. Considerato il risultato lusinghiero dell’iniziativa, a conclusione dell’evento é emersa la certezza di una seconda edizione con la premessa di creare interesse culturale anche al di fuori dei confini comunali e regionali e di ampliare , in maniera diretta attraverso concerti live, la conoscenza di questa musica contemporanea al nostro tempo per dare continuità ad una kermesse che ha saputo instaurare il proprio rapporto con un pubblico affezionato in un periodo estivo in cui la città ha maggiormente bisogno di iniziative. Quindi un trend di alta qualità che verrà sicuramente riconfermato e un’occasione anche per tanti visitatori di conoscere le nostre bellezze in una città, con le sue ricchezze e valori, che deve essere capace di trovare uno spazio di espressione adeguato, sia in termini di promozione che di attrazione turistica, puntando sulle capacità di valorizzare proposte credibili e culturalmente valide. Tutte prerogative che con intrecci di note, di vita e di cultura fanno già un unicum del rapporto emozionale che lega Agrigento e il Festival Jazz.
All’Agrigento Jazz Festival vince la musica di qualità
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