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La Regione Siciliana in prima fila contro la discriminazione

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PALERMO – L’ Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro – Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali fa il punto sul progetto Rete Regionale Aperta che ha garantito in questi mesi e continuerà a farlo, in tutte le nove province dell’Isola, nodi territoriali dove sono stati offerti spazi per accogliere le vittime o i testimoni di discriminazioni di qualun­que genere. L’iniziativa, interamente finanziata con fondi comunitari, si è rivolta dunque alle categorie a rischio, ovvero vittime di discriminazione, diretta e indiretta, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla disabilità, alla religione professata.

Il progetto, che ha visto il sostegno della Croce Rossa Italiana e la partecipazione dell’Unar, l’Unione Nazionale Antidi­scriminazione Razziale, oltre ad aver assicurato adeguati interventi di prevenzione e di contrasto alle forme di discrimi­nazione, ha offerto specifiche tutele per accogliere vittime o testimoni di discriminazioni.

In tal senso sono stati istituiti 9 antenne territoriali, denominate “Help Point”, rappresentati nel territorio, dai 9 Comi­tati Provinciali della Croce Rossa Italiana presenti nei capoluoghi che sono la base operativa delle Rete Regionale e agiscono, sotto la regia del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali, con azioni di prevenzione, contrasto e costante monitoraggio delle discriminazioni. La Rete regionale Aperta si è formata anche con l’adesione di vari Enti e Associazioni che operano nel territorio della Sicilia ed intendono partecipare e promuovere lo sviluppo degli interventi per il contrasto e la prevenzione contro le disparità. L’obiettivo dell’Assessorato Regionale è stato dunque di porre in essere una più ampia strategia finalizzata alla costruzione di una vera cittadinanza solidale per la reale promozione della dignità e del benessere dei cittadini.
Oltre ai casi già affrontati i nuovi utenti che si rivolgeranno agli sportelli dei centri potranno beneficiare di assistenza per 12 ore ogni settimana: saranno accolti dai volontari della Croce Rossa Italiana che avranno altresì il compito di va­gliare le domande e le segnalazioni ricevute. Gli operatori dello sportello ascolteranno il soggetto vittima o testimone dell’evento discriminatorio e valuteranno insieme al referente provinciale gli interventi da attuare. Ogni caso discrimi­natorio accertato sarà segnalato al Contact Center dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali che, in una secon­da fase, provvederà a garantire sostegno e assistenza legale ai soggetti svantaggiati. Mediante l’attuazione del Progetto della Rete Regionale Aperta, si è potuto affrontare il tema delle discriminazioni attivando metodi di prevenzione, mo­nitoraggio, contrasto e assistenza verso tutte le vittime di atti non degni del genere umano. I risultati conseguiti dal Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali in collaborazione con Croce Rossa Italiane e Unar saranno illustrati nelle prossime settimane agli operatori dell’informazione attraverso una conferenza stampa di cui vi daremo riscontro invitandovi ufficialmente. Saranno presenti rappresentanti dell’Assessorato Regionale alla Famiglia, della Croce Rossa Italiana e dell’Unar.

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