(Adnkronos Salute) – Italiani sempre più ‘dipendenti’ dagli integratori alimentari. “Ma non sempre sono utili e l’abuso in determinati casi può essere rischioso per l’organismo”, è l’allarme lanciato dall’Ordine nazionale dei biologi (Onb) riuniti oggi e domani a Roma per la V Conferenza nazionale sulla nutrizione. Sono quasi 158 mln le confezioni vendute in farmacie e parafarmacie da agosto 2012 ad agosto 2013 (+3,7% da agosto 2011, +4,3% nei 12 mesi), secondo i dati forniti lo scorso ottobre al ‘Nutraceutica Forum’ organizzato da Ims Health. Gli integratori più gettonati nel Belpaese sono quelli per l’apparato gastro-intestinale, al primo posto per consumi (sono il 27% di tutti quelli venduti in Italia).
“Il messaggio che vogliamo dare sugli integratori – spiega all’Adnkronos Salute Gianni Zocchi, consigliere Onb e referente della Commissione permanente della nutrizione, tra i relatori della conferenza – è che devono essere usati con le opportune cautele. Sono associazioni mirate di nutrienti che ‘integrano’, appunto, la dieta. Prodotti alimentari che apportano macronutrienti energetici, carboidrati, proteine e grassi o micronutrienti come vitamine e sali minerali. Sostanze – suggerisce – che possono rappresentare per lo sportivo, ad esempio, un utile complemento all’alimentazione, ma che nascondono anche rischi in caso di abusi o di scelta di prodotti dalla dubbia provenienza”.
Secondo Zocchi, per evitare spiacevoli problemi come l’eccesso di ferro o magnesio nel sangue dovuto ad un incontrollato consumo degli integratori, “solo i professionisti del settore dovrebbero essere consultati per la scelta o per indirizzare verso i prodotti più idonei alle necessità del soggetto. I riferimenti sono i Larn – precisa il biologo nutrizionista – ovvero i Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana”. I valori indicati nelle tabelle dei Larn per ciascun nutriente non definiscono né la quantità ottimale né il livello di guardia sotto il quale c’è rischio di malnutrizione, ma indicano la quantità ‘di sicurezza’, quindi di riferimento per ciascun nutriente valida per tutta la popolazione.