Si svolgeranno sabato 17, alle ore 20, e domenica 18 maggio, alle ore 17, le due repliche del penultimo spettacolo della stagione teatrale del “Pirandello”.
Si tratta della trasposizione teatrale dell’opera di Giovanni Verga “Mastro don Gesualdo” pubblicata nel 1889 ed è uno tra i più conosciuti romanzi di Giovanni Verga. Ambientato a Vizzini, in Sicilia, nella prima metà dell’800 in periodo risorgimentale, è scritto in una lingua che rispecchia sapientemente la realtà che illustra.
La vicenda del romanzo segue tutte le tappe della vita del protagonista, dalla sua infanzia povera all’adolescenza avventurosa, dalla maturità, appagata dal successo economico, ma fallita sul piano degli affetti e dei rapporti umani, fino alla morte e alla solitudine.
Nel corso degli anni il romanzo ha conosciuto magistrali interpretazioni che hanno portato il valore del testo verghiano all’interno dei linguaggi teatrali e televisivi. E’ stato interpretato a teatro da Turi Ferro e da Enrico Maria Salerno per la riduzione televisiva di Ernesto Guida e Giacomo Vaccari, con la regia dello stesso Giacomo Vaccari, trasmesso nel 1964.
Questa versione teatrale è interpretata da Enrico Guarneri, attore che ha magistralmente superato la ‘fase popolare’ della sua carriera conquistando il favore di un vasto pubblico.
Guarneri, dotato di un’innata vis comica e tecnicamente assurto al ruolo di attore poliedrico, si è dimostrato, nel corso di questi anni, capace di passare dal registro drammatico a quello grottesco con grande maestria interpretando molti dei personaggi che hanno fatto la storia della drammaturgia teatrale siciliana ed europea.
Enrico Guarneri è dotato quindi tutte le qualità fisiche ed interpretative necessarie ad incarnare perfettamente Gesualdo Motta, il manovale che è riuscito a ‘farsi’ da solo, divenendo ricco con il proprio lavoro, odiato da tutti, trattato ora con disprezzo ora con ironia. Guarneri come Mastro don Gesualdo è un uomo senza riposo.
La riduzione e la messinscena dello spettacolo sono affidate al regista Guglielmo Ferro, figlio di Turi Ferro interprete del “Mastro don Gesualdo” nel 1967, che, da anni, si dedica alla drammaturgia contemporanea adottando una tecnica registica di respiro europeo.
La sua profonda conoscenza del teatro contemporaneo, il gusto minimalista e moderno delle sue messinscene sono indispensabili per un’operazione culturale che mira, nel rispetto assoluto del valore storico-letterario del testo verghiano, ad una trasposizione più attuale del “Mastro don Gesualdo”.
Guglielmo Ferro intende ricontestualizzare il ‘concetto di roba’, che permea il romanzo, l’incessante e frenetica attività di speculazione di un mondo di estremo materialismo, dove non c’è posto per i sentimenti, in un mondo senza spazio e tempo, in cui i personaggi sono ‘fotografati’ come una marionetta che non può fare altro che andare incontro al proprio destino, che niente e nessuno potrà cambiare.
Per l’acquisto dei biglietti ci si può rivolgere al botteghino del teatro.