E’ poco definire accattivante, briosa e pittoresca, ma al tempo stesso composta ed ordinata, la mostra inaugurata alle ore 17:00 di ieri 29 aprile 2014 dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Agrigento, Col. Riccardo Sciuto alla presenza del Prefetto di Agrigento, Dr. Nicola Diomede, della Signora Maria Montalbano, vedova del Maresciallo Maggiore Aiutante M.O.V.M. (alla memoria) Giuliano Guazzelli, del Presidente della Corte di Appello di Caltanissetta, Dr. Salvatore Cardinale, del Sindaco di Agrigento, Avv. Marco Zambuto, del Questore, Dr. Mario Finocchiaro, del Comandante della Guardia di Finanza di Agrigento, Col. Massimo Sobrà, e di tanti altri illustri ospiti intervenuti presso il Museo Archeologico Regionale di contrada “San Nicola”, per il bicentenario della “Benemerita” istituita il 14 luglio del 1814.
Il taglio del nastro tricolore è stato effettuato dalla D.ssa Gabriella Costantino, direttore del Museo, dal Prefetto di Agrigento, insieme al Col. Riccardo Sciuto.
Nella mostra di documenti e cimeli dell’Arma, in cui è rievocata la storia dell’Istituzione, da 150 anni anche in Sicilia, ad Agrigento e nella sua provincia, per tutto il periodo di apertura (fino al 15 giugno 2014, ingresso libero), resteranno esibite varie uniformi storiche, documenti, buffetterie varie ed armi antiche che ripercorrono con grande interesse una porzione di storia italiana messa a punto con passione unica e raffinata.
La ricostruzione della storia di tanti anni attraverso l’iconografia della mostra nasconde il fascino incommensurabile delle vicende che hanno visto l’Istituzione Arma dei Carabinieri vicino alle popolazioni della Sicilia e quindi dell’Italia, nei momenti di festa e nelle difficoltà.
Curiosità ed interesse suscitano le tante uniformi storiche esposte che adornano i quattro ambienti dell’esposizione e trasmettono istantaneamente il segno della lunga vita dell’Arma dei Carabinieri.
Tra le tante si citano l’uniforme del Cappellano militare della 2^ guerra mondiale, quella del Maresciallo dei Carabinieri Reali, in uso dal 1934 al 1920, l’uniforme in panno grigio verde indossata dai Carabinieri durante la lotta al banditismo in Sicilia, l’uniforme dell’Ufficiale dei Carabinieri Reali utilizzata negli anni 1900 – 1915 e, dulcis in fundo, la riproduzione della prima uniforme dei Carabinieri Reali, in uso per l’appunto dal 1814 sino al 1830.
Una sottosezione della mostra, che attira particolarmente l’attenzione del visitatore, comprende il registro e la foto della classe del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e del fratello Romolo, ancora adolescenti.
Particolare lustro viene inoltre conferito alla sottosezione dedicata ai caduti dell’Arma della provincia di Agrigento, il Maggiore Bonsignore, il Carabiniere Ausiliario Cannella, l’Appuntato Principato ed il Maresciallo Giuliano Guazzelli.
In ultimo, ma non da ultimo, è stato riprodotto l’ufficio del Comandante di Stazione (dei Carabinieri Reali) che durante i due secoli passati, ha costituito e costituisce tutt’ora, punto di riferimento degli italiani, il vero front desk al quale si rivolge la gente che ha bisogno o è in difficoltà. Sulla scrivania dell’epoca non potevano mancare il “brogliaccio” datato 1933, l’elenco dei soggetti pregiudicati (compilato e conosciuto dal Comandante di Stazione), il kit per le impronte digitali e l’ elegante uniforme estiva “kaki” resa famosa dal film “Il giorno della civetta”.
Il segreto di questa lunga vita dell’Arma, ha ricordato il Col. Sciuto nel suo discorso di apertura della mostra, sembra nascondersi nella fedeltà dei Carabinieri alla propria gente, da cui proviene e per la quale, purtroppo non di rado, ha immolato l’esistenza di tanti suoi prodi, rafforzando sempre più i valori di fedeltà sino alla morte, nonché dal diuturno e silenzioso impegno di ogni appartenente all’Arma.
Per questo, uno dei principali motti che inneggiano l’Arma è: “Nei Secoli Fedele”.