La Valle dei Templi di Agrigento questa mattina è stata invasa dai colori, dalle musiche, dai canti e dal festoso vociare di migliaia di bambini e ragazzi che daranno vita alla “Passeggiata della Pace verso la Fraternità”.
Novità di quest’anno la presenza del “Gruppo Multietnico” di Agrigento formato da bambini agrigentini di diversa nazionalità che apriranno il lungo serpentone. Il gruppo è nato dalla collaborazione dell’Aifa con l’Associazion culturale Acuarinto, la ludoteca multietnica Alveare, la Fondazione Mondoalto e l’associazione Artticolo 49.
“L’idea è nata per promuovere il concetto di integrazione sociale – dice Luca Criscenzo presidente dell’Aifa – al fine di riunire le diverse identità in un unico contesto all’interno del quale non sia presente alcuna discriminazione”.
Dal tempio di Giunone il lungo serpentone si è snodato per la via sacra fino al tempio della Concordia. Balli, canti e musiche dei gruppi folkoristici internazionali provenienti da Bosnia Hergegovina, Bulgaria, Romania e Ukraina. Ma anche dei gruppi agrigentini: Gergent, Oratorio Don Guanella, I Piccoli del Val D’Akragas, I Picciotti da Purtedda; Herbessus di Grotte; Cazzara Folk di Caltavuturo; Vecchia Jonia di Giarre; I Picciotti di Matarò di Marsala e migliaia di studenti di diverse scuole della Sicilia che non hanno voluto mancare all’importate appuntamento che vede i bambini forieri di messaggi di pace e solidarietà.
I piccoli “Ambasciatori dell’Unicef” proprio ai piedi del tempio della Concordia hanno lanciato il loro messaggio di pace e fratellanza tra i popoli, riprendendo alcuni dei principi fondamentali della “Dichiarazione dei diritti del fanciullo” approvata dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959. Ad accogliere I Bambini del Mondo il sindaco di Agrigento Marco Zambuto.
La giornata di sabato si conclude al Teatro Pirandello dove, alle ore 15,30 e 20,30 si terranno gli spettacoli del “14° Festival Internazionale I Bambini del Mondo”. Novità di quest’anno sarà la sigla iniziale del Festival scritta da Maria Grazia Brandara con gli arrangiamenti di Graziano Mossuto e Gini Finestrella. Ad interpretarla alcuni bambini delle scuole di canto di Favara.
“Tema conduttore i diritti dei bambini – commenta Giovanni Di Maida, co-fondatore e presidente del Festival – ma anche i temi della pace e dell’integrazione”.
A supportare la canzone un video sulla città di Naro con il suo barocco, i suoi paesaggi, dove è nata la Sagra del mandorlo in fiore.
Durante lo spettacolo delle 20,30 sarà assegnato il “Premio Claudio Criscenzo – Una goccia per la vita”, A ricordare il “papà” del Festival sarà il gruppo “Rabat etno quartet” composto da Mimmo Pontillo, Linda Maccari, Mario Vasile e Rino Boccadoro.