“L’organizzazione della Sagra del Mandorlo in Fiore è frutto di una imbarazzante improvvisazione. Ma, almeno in questo, dobbiamo riconoscere che la giunta Zambuto brilla per straordinaria coerenza”.
A rilevarlo sono i consiglieri comunali dell’Mpa: Aurelio Trupia, Alfonso Vassallo, Riccardo Mandracchia e Francesco Picone.
“Coerenza assoluta – aggiungono polemicamente – navigare a vista e senza programmazione sono il segno distintivo di questa amministrazione. Neanche le sagre paesane, senza volere offendere nessuno, vengono realizzate con approssimazione, superficialità e inadeguatezza. Un concentrato devastante che puntualmente, da qualche anno a questa parte, aggredisce la Sagra del Mandorlo, trasformandola in una occasione fine a se stessa. Priva di effetti concreti: nessun ritorno a livello di immagine per la città, nessun vantaggio in termini economici per il territorio. Anzi, danni ingenti per gli operatori turistici, per gli albergatori e più in generale per il tessuto produttivo locale. Gli addetti del settore, che non hanno mancato di sollevare le loro rimostranze, non sono messi nelle condizioni di vendere preventivamente, organicamente e in modo efficace il “Prodotto Sagra”, ridotto, in assenza di una seria ed incisiva pianificazione, in un triste contenitore da riempire anche ad occhi chiusi, senza badare, per la gioia di qualcuno, alla qualità, alle competenze e ai valori autentici della kermesse. Insomma la Sagra, che è il nostro fiore all’occhiello – osservano Trupia, Vassallo, Mandracchia e Picone – non si può mettere in piedi in fretta e furia, nel giro di pochi giorni. Per di più quest’anno diluita nell’arco di oltre un mese. Ci chiediamo sulla base di quale elementi? di quale studio? di quale analisi? Forse per disorientare tutti, magari per penalizzare quanti, facendo leva sulla data tradizionale, avevano già prenotato il soggiorno ad Agrigento. Che bella figura! Un’amministrazione che vuole incidere e lasciare il segno, certamente opererebbe in modo completamente differente. Ma questa evidentemente non è musica per le orecchie del sindaco. E le dimissioni di ieri, proprio nel bel mezzo dell’organizzazione della manifestazione, di Davide Lo Presti, cioè di colui che era titolare della delega al Turismo nella giunta Zambuto, la dice davvero lunga. A prescindere dalle motivazioni. In questo contesto, ricco di note negative, merita infine di essere attenzionato l’aspetto riguardante il rapporto tra Comune ed Ente Parco, che è poi l’organismo che materialmente, nel rispetto della convenzione, eroga i fondi necessari per allestire il programma della Sagra, ancora, tra l’altro, ufficialmente ignoto. I proventi sono quelli ricavati dalla vendita dei biglietti d’ingresso nella Valle dei templi. Questo passaggio andrebbe meglio approfondito” – concludono i quattro consiglieri comunali dell’Mpa.