ASTA-DAVIDELicata. Come da programma, anche ieri si sono notati volti nuovi al «Dino Liotta». Si è allenato regolarmente Trofo, tornato dalla Puglia, dove vive, si è aggregato al gruppo anche Salvatore Bruno, centrocampista classe ‘91 che ha iniziato la stagione in Sardegna, giocando nel Castidiadas, torneo di serie D. Il giocatore ha anche un passato nella Sambenedettese. Oggi dovrebbe essere ingaggiato Filippo Raimondi ex Ragusa, classe ’85. Sono attesi a ore l’arrivo di altri due giovani, da Trapani e Catania. Per l’attaccante si dovrà attendere ancora un’altra settimana. Sul taccuino del ds Cammarata ci sono diversi nomi che però sperano ancora di accasarsi in Lega Pro. Ieri mister Catanese ha fatto provare alcuni test che torneranno utili domenica in casa dell’Hinterreggio. Al termine dell’allenamento abbiamo sentito Davide Asta, il giovane attaccante che, giunto da appena 48 ore in città, domenica scorsa aveva messo a segno la rete del momentaneo vantaggio dei gialloblù contro l’Orlandina.
– Peccato che la tua rete non sia valsa i tre punti.
«Sì, grande rammarico perché ormai accarezzavamo il sogno della vittoria, ma a pochi secondi dal termine, la rete di Frisenda ci ha veramente gettato nello sconforto. Eppure, qualcuno avrebbe messo la firma per un pareggio contro l’Orlandina, considerate anche le condizioni in cui ci trovavamo. In campo però, abbiamo dimostrato, almeno per settanta minuti, di non essere inferiori tecnicamente agli avversari, purtroppo avevamo finito la benzina e, alla fine siamo stati trafitti».
– Che impressioni hai dell’ambiente licatese dopo cinque giorni dal tuo arrivo?
«Sapevo di venire a giocare in una grande piazza e so pure i guai che questa società ha attraversato in questi mesi. Per me questo rappresenta uno stimolo in più per fare bene».
– Dove giocavi prima di indossare la maglia gialloblù?
«Provengo dalla Primavera del Trapani, dove ho anche segnato un goal all’esordio in Coppa Italia contro l’Avellino. Purtroppo per problemi miei personali, sono fermo da ottobre e mi ci vorrà un po’ di tempo prima di entrare completamente in forma».
– Chi conoscevi di questo gruppo?
«Nessuno. Con i miei compagni domenica abbiamo giocato conoscendo a malapena i nostri nomi. Nonostante tutto abbiamo sfiorato la vittoria contro una signora squadra. Già solo questo fatto ci spinge a fare bene e, ci rende ottimisti davanti all’impresa sportiva che siamo chiamati a compiere».

Giuseppe Patti – LaSicilia

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