HomeDai ComuniAgrigentoArtisti uniti per Lampedusa. “Nessuna persona al mondo può essere considerata clandestina”

Artisti uniti per Lampedusa. “Nessuna persona al mondo può essere considerata clandestina”

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Tra arte, musica e solidarietà Agrigento si prepara al concerto per i migranti

Sarà un concerto caratterizzato da musica e divertimento, con artisti nazionali di spessore. Ma sarà anche un importante momento di riflessione, dal quale partirà un messaggio: “Nessun uomo può essere considerato clandestino”.

E’ stato presentato stamani, nel cortile di via Vallicaldi, nel centro storico di Agrigento, lo spettacolo “Extra, artisti uniti per Lampedusa”, ideato da Lello Analfino, leader dei “Tinturia”, e Mario Pardo, organizzatore di eventi agrigentino. Lo spettacolo si svolgerà nel PalaEmpedocle “Raimondo Moncada” di Porto Empedocle la sera di sabato 14 dicembre. L’obiettivo è quello di raccogliere fondi da destinare a favore dei bisogni primari degli immigrati che arriveranno a Lampedusa, snodo e crocevia di questa dolorosa migrazione.

Il ricavato dei biglietti, che verranno messi in vendita già nei prossimi giorni, verrà infatti impegnato con questo scopo. “Abbiamo già le prime conferme da parte di alcuni artisti, – ha spiegato Lello Analfino – come Mario Venuti, Roy Paci (nella foto) ed Erica Mou, ma contiamo di arricchire la lista degli ospiti già nei prossimi giorni. Sono stato contattato anche dalla Nazionale Italiana cantanti, di cui faccio parte, e speriamo di avere con noi anche loro”. Ad affiancare la produzione di Mario Pardo c’è anche il mondo dell’associazionismo e dell’imprenditoria.

Sponsor dell’evento saranno, infatti, la Moncada energy group, il Consorzio turistico Valle dei Templi, l’ordine dei Farmacisti di Agrigento, la Girgenti acque spa, ed altre aziende con le quali sono in corso le trattative. Non è mancata, inoltre, la disponibilità dalle associazioni agrigentine, come la Caritas diocesana, “LabMura”, i “Volontari di strada”, l’Aias, l’Unitalsi e l’associazione “Mac”.

Una grande macchina organizzativa, già in moto da diverse settimane, che proverà a far capire ai potenti che tra i diritti minimi di un essere umano c’è anche quello di potersi riscattare dalla povertà, di sfuggire a guerre, miseria, schiavitù, violenze, e di rendere chiara la contrarietà a mantenere il reato di clandestinità riferita a qualunque essere umano.

“Vogliamo dimostrare al mondo intero – ha detto il leader dei Tinturia durante la conferenza stampa – che a Lampedusa, e in Sicilia in genere, non siamo solo ospitali, ma ci attiviamo affinché le sofferenze delle persone che provengono dalle guerre possano essere alleggerite. Per noi è un dovere, da cittadini, da esseri umani, dare una mano d’aiuto. E lo facciamo come meglio sappiamo fare. Attraverso il costo di un biglietto potremmo comprare beni di prima necessità per queste persone”.

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